top of page

Gli anni 80 furono certamente tra i più prolifici di nuovi generi musicali. Uno dei più importanti fu certamente la New wave. Questo genere musicale, nato tra la fine degli anni settanta e i primi ottanta, fu un diretto discendente del punk rock, e fu contaminato da numerose influenze musicali, tra cui la disco, il funk, la musica pop e lo ska. Il new wave, essendo un termine generico che raccoglieva diverse influenze musicali, non ha delle caratteristiche che lo contraddistinguono perciò al suo interno ci rientrano parecchi gruppi che musicalmente hanno poche assonanze in comune. Tra i più famosi ricordiamo:  The Human League, Depeche Mode, Soft Cell, a-ha, New Order, Orchestral Manoeuvres in the Dark, Ultravox e Pet Shop Boys (questi gruppi sono più vicini ad una sottocategoria chiamata syntopop) ma possiamo trovare anche gruppi come i:  Gang of Four, Joy Division, The Cure e Siouxsie and the Banshees.

 

La  New Wave, è un movimento culturale, artistico e musicale che ha inizio tra la seconda metà degli anni settanta e i primi anni anni ottanta . Tradizionalmente si collega l'uso del termine in campo musicale alle interviste del 1976 del manager dei Sex Pistols, Malcolm McLaren il quale, per definire la musica dei suoi assistiti, sosteneva fosse una "nuova ondata musicale" (A new wave in music) destinata ad essere rivoluzionaria quanto la Nouvelle Vague francese lo era stata nel cinema. In questo primo momento, quindi, il termine New Wave era utilizzato quale perfetto sinonimo di musica punk
Col passare del tempo, il termine cambiò gradualmente di significato, essendo estensivamente utilizzato per definire sia musica di derivazione post-punk, sia esperienze musicali ispirate da influenze completamente differenti. Come quelle dello sperimentalismo elettronico tedesco (Krautrock e Kosmische Musik) degli anni '70, dell'art-rock e della musica rock psichedelica e sperimentale di gruppi come i Velvet Underground, dal proto-punk di gruppi americani come The Stooges e addirittura da musica di origine autoriale, come quella di Patti Smith.
È quindi molto difficile fornire una definizione precisa dello stile New Wave: giornalisticamente questo termine è stato utilizzato, a cavallo degli anni '80, per indicare praticamente qualunque genere artistico portasse germi di originalità e non fosse catalogabile in altro modo. In particolare, il giornalista musicale Charles Shaar Murray, scrivendo a proposito dei Boomtown Rats, ha indicato come il termine New Wave fosse diventato un termine generico dell'industria discografica utilizzato per definire qualunque musicista avesse influenze Punk, senza però fare musica Punk propriamente detta.
Cercando di schematizzare, tra i principali sottogeneri musicali della New Wave si possono rintracciare 3 filoni musicali, talvolta mescolati fra loro:
Musica di derivazione Punk, ispirata dall'esperienza di gruppi come i Sex Pistols, ma mediata dalla contaminazione del genere con altri stili musicali.
Musica di derivazione elettronica, ispirata a gruppi come i Kraftwerk, ed i Neu!.
Musica di derivazione Rock Americana, derivata dall'esperienza di gruppi Proto-Punk come The Stooges, gli Mc5 ed i Velvet Underground.

 

 

All'interno di queste macrocategorie sono state individuate, spesso per pura speculazione giornalistica, una serie quasi infinita di generi e sottogeneri:
Il cosiddetto post-punk sviluppato nei fine anni settanta dal punk rock da gruppi come Siouxsie and the Banshees, Public Image Ltd., Television, Stranglers, Wire, Gang of Four, The Fall e poi portato al successo globale da artisti come gli U2 e The Police.

 

Il gothic rock, il principale movimento derivante dal post-punk, ma con influenze da parte dell'art rock, comprendente gruppi come The Cure, Joy Division, Bauhaus, The Sisters of Mercy. Si tratta di un genere musicale caratterizzato da atmosfere decadenti e tematiche introspettive (talora epiche).
Il dream pop che ha avuto origine in Gran Bretagna nei primi Anni 80 come "costola" della musica gotica ma che è diventato un movimento a sé quando band come Cocteau Twins, Dead Can Dance e altri, iniziarono a fondere sperimentazioni post-punk e melodie pop in un contesto musicale d'avanguardia.
Il genere New Romantic, termine inventato dall'onnipresente Malcolm McLaren per definire la musica ed il look del gruppo Adam and the Ants, e poi mutuato per definire un genere di new wave caratterizzata da un approccio pop ed una cura maniacale ed un po' dandy per il look, come nel caso dei Duran Duran.

Il synthpop dei Depeche Mode, Soft Cell, Gary Numan, Ultravox, Human League, New Order, Bronski Beat. Genere musicale basato sull'uso ossessivo di tastiere e sintetizzatori, inizialmente ispirato dall'esperienza dell'avanguardia tedesca e del krautrock, ed in seguito svincolatosi da essa verso forme musicali più pop, talvolta ballabili.
la sperimentazione elettronica "colta" di Brian Eno, Laurie Anderson o di ispirazione filologica, come i Dead Can Dance.
Il Coldwave, talvolta di ispirazione Gothic come i Clan of Xymox, altre volte ispirati alle atmosfere dell'avanguardia tedesca e da influenze industrial, come nel caso dei Cabaret Voltaire o dei tedeschi Einstürzende Neubauten.
la neo-psichedelia, del cosiddetto Paisley Underground, che ha tra i suoi capiscuola gli inglesi Echo & the Bunnymen, gli australiani the Church ed i primi lavori degli americani R.E.M.. Si tratta di un genere che si ispira alle sonorità elettriche della psichedelia anni sessanta ma filtrati anch'essi dall'esperienza punk.
Il pop alternativo di artisti come Japan, Talking Heads, Roxy Music, Tears for Fears, Simple Minds, Wall of Voodoo, Talk Talk, Smiths.

Ovviamente sono citati solo alcuni delle centinaia di gruppi, dei quali solo alcuni raggiungeranno poi dimensioni di popolarità planetarie (U2 in primis) esulando dalla New Wave in senso stretto; altri avranno brevi periodi di notorietà o resteranno allo status di band di culto.
Il movimento New Wave si sviluppa contemporaneamente negli USA, nel Regno Unito e nell'Europa continentale (specialmente nei paesi di lingua tedesca), seppure con modalità diverse.

Scena americana


La scena americana è caratterizzata da grande eterogeneità, ben rappresentata dall'ecletticità del gruppo più rappresentativo: i Talking Heads. Molto importante ed influente anche la c.d. scena newyorkese, fortemente influenzata dall'eredità minimalista dei Velvet Underground e legata ad una concezione della musica autoriale, i cui principali esponenti sono Patti Smith ed i Television.
Nel versante elettronico il gruppo di maggior spicco sono i Devo, caratterizzati da abbigliamento sgargiante e influenze dadaiste.
Molto interessante e, al tempo, di grande successo, la sperimentazione di Laurie Anderson, il cui discorso musicale è strettamente collegato all'evoluzione dell'art rock e al lavoro di artisti "colti" come Philip Glass, che ha collaborato anche con i Polyrock. Sempre connessi al minimalismo sono pure The Feelies e i canadesi Martha and the Muffins.
Nell'intersezione tra punk e folk si situano i Violent Femmes, altra band new wave poi rietichettata come alternative rock.
A raggiungere un maggiore successo di massa è però una new wave leggera che ha i suoi maggiori rappresentanti nei newyorkesi Blondie, che creano un crossover tra punk e discomusic, e le californiane Go-Go's, che fondono il punk con il surf e il pop dei gruppi femminili degli anni sessanta.

Scena britannica

Il movimento New Wave britannico presenta una maggiore omogeneità stilistica che, grossomodo, rispecchia i generi del gothic rock (o goth) ed il synthpop.
Il gothic rock (o più in generale la musica "gotica") è il prodotto di numerosissime influenze musicali del passato, adattate attraverso atmosfere decadenti, liriche, nichiliste e malinconiche, ispirate all'esistenzialismo letterario e, nelle versioni più grottesche, al gusto del macabro. Da esso, grazie alle sperimentazioni ardite dei Cocteau Twins, nasce il dream pop che, pur mantenendo alcune delle caratteristiche peculiari della musica gotica come la tendenza a creare atmosfere oscure, diventa col tempo una movimento a sé, lasciando il gusto del macabro per il sogno, il grottesco per il nonsense: voci (per lo più femminili) cristalline cantano in totale libertà su una sorta di tappeto melodico, dove le parole perdono d'importanza per lasciare spazio alle emozioni, alla ricerca dell'io più interiore, della spiritualità.
La corrente synthpop (talvolta detta elettro-pop) prevede la composizione di pezzi tendenzialmente più orecchiabili, a volte anche con potenzialità dance o commerciali, ma utilizzando sonorità prevalentemente elettroniche, e in taluni casi, con evidenti elementi di contatto con la musica gotica.
Va considerato che le differenze fra le diverse categorie musicali sono molto labili. 
In questo senso, sono emblematici due esempi: quello dei Depeche Mode, che da celebri artisti di musica synthpop, col tempo sono diventati fra i più popolari esponenti di un rock di ispirazione gothic; percorso esattamente opposto a quello dei Joy Division, che possono essere considerati fra i più rappresentativi esponenti della musica gotica, ma che, dopo la tragica morte del leader Ian Curtis, hanno cambiato nome in New Order ed hanno abbracciato, con notevole successo, la musica elettronica ed il Synthpop

Scena tedesca


Il fenomeno New Wave non è esclusivamente collegato ai tradizionali paesi anglofoni: al contrario, proprio in questo periodo l'Europa continentale, e specialmente i paesi di lingua tedesca, forniscono un apporto essenziale, non solo per la qualità degli artisti espressi, ma per la capacità di indirizzare, in alcuni casi precorrendo i tempi, le scelte stilistiche ed estetiche dell'intero movimento.
La scena tedesca, risulta estremamente sensibile alle istanze di sperimentazione musicale, proprie del movimento “New Wave”: artisti come Nina Hagen, gli Einstürzende Neubauten (fra i maggiori sperimentatori del rumorismo e della musica industriale), la band tutta al femminile Malaria! o gli svizzeri Yello (fautori di una musica elettronica elementare ed ossessiva), pur con le evidenti differenze stilistiche che li separano, debbono essere considerati dei veri e propri capiscuola del movimento non meno dei loro colleghi inglesi o statunitensi.
Ma soprattutto i Tangerine Dream, i Kraftwerk, ed i Neu! già fra pionieri della musica elettronica (il loro primo album data rispettivamente 1967, 1970 e 1972), oltre ad essere fra i maggiori esponenti del movimento krautrock, sono fra gli artisti più influenti sull'intero panorama New Wave mondiale, avendone dettato in larga parte le scelte stilistiche ed estetiche con diversi anni d'anticipo.

New Wave in Italia


Rispetto alla scena internazionale, in Italia la New Wave fece fatica a diventare un genere popolare, anche a causa della scarsa attenzione prestata dai mass media nazionali per questo genere musicale. Tuttavia, fin dai primissimi anni '80 si formarono numerose band nelle maggiori città italiane. Torino, Firenze, Milano, Bologna, Catania e Taranto conoscono le prime sperimentazioni e produzioni indipendenti. Il network di Radio Popolare sostiene e manda in onda brani ancora sconosciuti. Radio Torino Popolare addirittura dedica una rubrica serale dal nome Tracce e ne uscirà un album con le maggiori band torinesi. Firenze con i Litfiba, i Diaframma, i Neon, Pankow ed altri gode di una produzione piuttosto ricca e sarà anche la più fortunata, se non in qualità, almeno in termini di successo. Bologna, ma sarebbe più corretto dire l'Emilia, fatica ad interpretare lo spirito new wave e le produzioni locali risentono di un forte attaccamento al punk. Comunque in Italia la musica New Wave ascoltata nei Club (Tuxedo a Torino, Tenax a Firenze, Slego! a Rimini, Plastic a Milano, Psyco a Genova, Graffio a Modena ecc..) è rigorosamente Inglese. The Cure, The Smiths, Joy Division, Soft Cell e tantissime altre band ispirano le poche band italiane.
Anche in Italia le sonorità New Wave pure troveranno comunque degli estimatori, e svilupperanno forme proprie, seppur marginalmente rispetto ai colossi angloamericani: due band fiorentine, i Litfiba e i Diaframma incarneranno lo spirito con maggior successo, anche commerciale.
Innanzitutto i Gaznevada, gruppo bolognese che nel 1980 trova il loro suono dopo un primo demo: una miscela di new wave gelida, no wave e punk che influenzerà tutti i gruppi italiani a venire, così come l'etichetta che li pubblica (Italian Records) per la quale incisero anche gli ecclettici Confusional Quarted, bolognesi anch'essi, e le cult band di Modena, Kerosene, dalle spiccate sonorità elettroniche e la giovanissima punk band dei Rats salvo poi, solo pochi anni dopo, rifugiarsi appunto in una più comoda e commercialmente remunerativa italo disco. A Catania i Denovo, a Taranto gli Ice Wall e gli Eisenawer Commandos.

 

 

 

I CCCP di Giovanni Lindo Ferretti, possono considerarsi i più "fedeli alla linea" (non solo politicamente), mantenendo un sound di ispirazione post-punk anche negli anni a venire, pur tra le contaminazioni e le ricerche dei C.S.I..
Altri personaggi del pop italiano si ispirarono, seppur genericamente, alle sonorità new wave: Rettore (con i primi album "Brivido Divino", "Magnifico Delirio" e "Estasi Clamorosa") rappresenta la tipica icona musicale dei primi anni '80 alla maniera di cantanti straniere quali Lene Lovich, Nina Hagen o Toyah Willcox (canzoni orecchiabili, look eccentrico e colorato, suoni che sono un mix delle tendenze più in voga all'inizio del decennio); anche la cantante Jo Squillo (che proveniva dalle file del gruppo punk tutto al femminile Kandeggina Gang) agli inizi degli anni'80 otterrà qualche successo con canzoni tipo Skizzo Skizzo e Violentami sul metrò proponendosi come ragazza cattiva del rock italiano. Alberto Camerini porta nella scena musicale italiana le sonorità elettroniche e le movenze e l'abbigliamento da robot' unita alla tradizione italiana della commedia dell'arte, interpretando le parti di un "arlecchino punk".
Gli album degli anni '80 dei Matia Bazar presentano un originale connubio fra ricerca musicale d'avanguardia e rock progressivo, pur non rinunciando alla forma canzone di chiara influenza pop. Sono da citare fra i massimi risultati della New Wave italiana il singolo Fantasia del 1980, Il Video Sono Io, Elettrochoc e Vacanze Romane contenuti nell'album "Tango" e la canzone Ti Sento, raro connubio fra sonorità d'avanguardia ed orecchiabilità commerciale.

 

 

Franco Battiato è un artista che definire new wave è altamente riduttivo per le numerose contaminazioni e suggestioni che la sua musica ha in sé; spesso le sue canzoni sono particolari per i riferimenti eruditi e per testi che molti definiscono criptici e ermetici. È un autentico cantautore, padre di album sperimentali e fondamentali per la ricerca di nuove sonorità in Italia come "L'era del cinghiale bianco" e "La voce del padrone". Battiato realizza anche ulteriori progetti musicali paralleli, come la collaborazione con la cantante Alice nel brano "Egocentrique" o la scrittura di alcuni testi e musiche di Giuni Russo; ed è proprio questa artista che nel suo periodo New Wave interpreterà vere gemme musicali come Good Good Bye, Crisi Metropolitana, Una Vipera Sarò (mix di ritmi elettronici, altamente evocativi, soprattutto potenziati dalla sua voce acutissima da cantante lirica).
Il duo dei Krisma o Chrisma (Maurizio Arcieri, ex leader del gruppo beat I New Dada, e Cristina Moser) dopo essersi accostato alle influenze punk di fine anni settanta si dirige verso sonorità più elettroniche e New Wave facendo la scelta di cantare le proprie canzoni in inglese, ottenendo ottimi risultati anche in classifica con "Many Kisses", "Samora Club" o "Gott Gott Electron". I Krisma sono anche uno dei primi gruppi che in Italia si affidano alla loro promozione musicale girando alcuni interessantissimi videoclip come quelli realizzati per l'uscita dell'album "Clandestine Anticipation".
Diana Est, interessante personaggio dei primi anni '80, ha inciso solo 3 singoli, tuttavia il suo look incisivo (indossava sempre un peplo greco) unito a canzoni come "Tenax" (inframezzata da strofe in latino e con un sound elettronico assai tendente alla dance) ha ottenuto apprezzabili riscontri nelle hit parade dell'epoca e da qualche tempo le sue canzoni stanno vivendo un nuovo successo (il suo "Le Louvre" è stato oggetto di un recente remix) sull'onda della riscoperta di certa musica e certe sonorità anni ottanta.

 

 

 

 

 


I Decibel di Enrico Ruggeri, sono influenzati inizialmente dal punk (a cui la new wave è strettamente legata). Sono una formazione musicale a metà tra un punk italianizzato (il brano "Indigestione disko" è particolarmente significativo) e la New Wave, hanno all'attivo due album e una partecipazione al Festival di Sanremo del 1980 con "Contessa"; dopo aver abbandonato il gruppo, Ruggeri continua la sua carriera da solista ancora basandosi massicciamente sui suoni elettronici (il singolo "Polvere") per intraprendere poi una svolta decisamente più pop. I Decibel, orfani di Ruggeri, incideranno un ultimo disco con fortissime influenze a la Ultravox nel 1982,"Novecento" per poi virare verso la musica ambient.
L'attitudine al travestimento (esasperata durante gli anni ottanta) e all'incarnare una sessualità ambigua (basti pensare a Boy George dei Culture Club, i Dead or Alive o Adam Ant) si fa largo anche in Italia con la

 

 

figura di Ivan Cattaneo ("Polisex" è il titolo di un suo singolo in cui è più evidente tale atteggiamento).
Da citare Faust'O e Garbo. Il primo inizia la carriera proponendo un rock decadente nello stile di David Bowie e i Roxy Music (il singolo Hotel Plaza) senza però ottenere un successo significativo di pubblico.
Garbo, la cui musica è chiaramente ispirata al "periodo berlinese" di David Bowie ed alla scena mitteleuropea, ottiene invece alcuni buoni riscontri, anche di pubblico (collaborazioni con Antonella Ruggiero, partecipazioni varie al Festival di Sanremo e ad altre manifestazioni musicali). La sua canzone “simbolo” è "A Berlino... va bene" che si può considerare fra gli esempi più interessanti e “ortodossi” di musica New Wave in Italia.
Poco o nulla succede negli anni '90 sul versante della new wave italiana; il genere pareva completamente estinto quando nel 1999 gli Hiroshima Mon Amour pubblicano il loro primo album "Anno Zero", post-punk tra i Joy Division e i Diaframma di "Siberia". Altri tre album licenziati tra il 2000 e il 2008 confermano la solidità della loro musica.

 

 

 

 

bottom of page