top of page

Il periodo che ancora indichiamo come "musica classica" per eccellenza coincide sostanzialmente con l'Ottocento. Tutta la musica precedente è definita tradizionalmente "musica antica" e i compositori di questo periodo sono diventati già dall'Ottocento, appunto, materia per appassionati e per specialisti, eseguiti raramente nelle sale da concerto.

L'unica eccezione era rappresentata dai compositori che avevano costruito e consolidato con la loro opera le basi per la musica classica: Bach, Haydn e Mozart. Per la loro importanza nella storia della musica, tutti e tre sono ormai considerabili parte integrante della classica, anche per intensità della presenza della loro opera nelle sale da concerto. Nei primi anni del Novecento molti compositori hanno continuato a scrivere musica secondo la stessa via tracciata nel secolo precedente, proseguendo nelle innovazioni del linguaggio via via introdotte. Il tentativo di passare ad un linguaggio completamente nuovo, la musica atonale,  ha però progressivamente marginalizzato questa area musicale, almeno sino al cosiddetto "minimalismo".

L'origine della musica è, con ogni probabilità, tanto antica da non aver potuto lasciare tracce storiche delle proprie origini; ogni civiltà, sin da tempi immemorabili, ha sviluppato un proprio sistema musicale che seguisse le necessità ed i gusti della civiltà stessa.
Per l'origine stessa del nome, l'idea occidentale riguardo la musica è collegata a quella di "musa" che richiama indirettamente ad un arte perfetta, ordinata o, meglio, armonica e gradevole.
La musica si sviluppò così, in modi differente, attraverso tutte le culture assumendo man mano, aspetti sempre più precisi e proprie "regole metriche".

Il periodo che, in questa sede, più ci interessa però e quello che parte attorno la metà del Settecento, quando, all'attenzione nei confronti dei sentimenti, nelle opere di Willibald Gluck, succede una rivoluzione dei valori artistici durante la quale si rinnovano radicalmente i precedenti valori artistici barocchi. 
Haydn e Mozart sono i compositori più rappresentativi dello stile barocco, in quanto sono coloro che maggiormente riescono a coniugarne le forme ed il bisogno di un equilibrio artistico che, comunque, rappresenta una specie di supremo ideale compositivo.

Ma la seconda rivoluzione all'interno della musica classica del secolo non si fece attendere a lungo: quando già l'impulso romantico si era affacciato anche sulla scena musicale, ecco sorgere un geniale compositore che riesce ad elevare questo stile alla sua massima espressione. Stiamo parlando di Ludwing Van Beethoven, erede del classicismo viennese ed appassionato interprete del movimento romantico. Il destino di Beethoven come rappresentante del romanticismo nell'arte musicale non è però frutto del caso: l'intensità e le passioni di questo movimento, infatti, si fanno possenti ed impetuose soprattutto nella terra natia del compositore, la Germania, grazie anche al movimento culturale noto come Sturm und Drang (tempesta e impeto).
Altro compositore che riuscì a trasportare nelle proprie note l'essenza stessa del romanticismo (ricordiamo che il romanticismo viene inteso come "passione" in tutte le forme: dal patriottismo all'amore) fu, senza ombra di dubbio Fryderyk Franciszek Chopin, chiamato dai suoi contemporanei, ed anche da noi posteri, "il poeta del pianoforte". 
Nelle sue composizioni, di straordinario fascino, Chopin fu brillantemente in grado di coniugare elementi di derivazione classica, come l'equilibrio, la precisione di scrittura e la perfezione stilistica, ad elementi tipici del romanticismo, come la passione, l'inquietudine ed il pessimismo.

Tra gli ultimi esponenti della musica classica, in ordine cronologico, figura Richard Wagner, massimo esponente del romanticismo quando ormai, questo si trovava prossimo al suo tramonto. Wagner, compositore e librettista, nelle proprie opere, attua un completo rinnovamento dell'opera leggendo in chiave nazionalista i soggetti del medioevo tedesco.

Joahnn Sebastian Bach

Felix Mendelssohn

Joseph Haydn

Frederick Chopin

Wolfgang Amadeus Mozart

Piotr Ilic Ciakovsky

Ludwig Van Beethoven

Franz Schubert

Johannes Brahms

Robert Schumann

Hector Berlioz

Franz Liszt

Antonin Dvorak

Modest Mussorgsky

Edward Elgar

Sergei Rachmaninov

Cesar Franck

Nikolai Rimsky-Korsakov

Michail Glinka

Bedrich Smetana

Edvard Grieg

Carl Maria Von Weber

 

Bela Bartok

Maurice Ravel

Claude Debussy

Dmitri Shostakovich

Sergei Prokofiev

Richard Strauss

Gustav Mahler

Igor Stravinsky

Leonard Bernstein

Gustav Holst

Benjamin Britten

Carl Orff

Ferruccio Busoni

Allen Petterson

Aram Chačaturian

Ottorino Respighi

Manuel De Falla

Alexsandr Skrjabin

George Gershwin

Jean Sibelius

Paul Hindemith

Kurt Weill

Il Periodo Medioevale (1000-1450)

 

Gran parte della musica che si è sviluppata in Europa durante il periodo Medioevale era di tipo vocale, sia di natura religiosa che di natura mondana. La musica religiosa evolse in quella Gregoriana e in altre forme di canto, mentre quella mondana consisteva per la maggior parte in canzoni di menestrelli in viaggio o di poeti trovatori. 

La musica vocale fu scritta, fino al nono secolo, solo per una voce. Successivamente fu introdotta una seconda parte più bassa che duplicava esattamente la melodia principale per un intervallo di quinta o di quarta. Talvolta veniva aggiunta una terza voce che suonava un’ottava sotto. L’idea del moto contrario si sviluppò lentamente, in cui la parte bassa si muoveva nella direzione opposta a quella della parte alta. Mentre l’idea di due o più voci, o polifonia, cominciava a influenzare la musica sacra, le canzoni mondane continuavano ad essere scritte per una voce accompagnata da vari strumenti.

 

Durante il dodicesimo secolo, la musica vocale divenne più ritmicamente interessante dato che le parti aggiunte contenevano più note della melodia principale, ora chiamata canto fermo.

 

Dato che gli antichi compositori spesso non firmavano le loro composizioni, molti di essi ci rimangono sconosciuti. Anche se un nome può essere associato ad un particolare lavoro, molto poco possiamo sapere sui particolari della vita di tale compositore.  Comunque conosciamo alcuni dei compositori principali, di cui Abbess Hildegard von Bingen, Perotin Magnus e Guillaume de Machaut, tra gli altri.

 

SUDDIVISIONE DEI PERIODI DELLA MUSICA CLASSICA

Il Periodo del Rinascimento (1450-1600)

 

Il Rinascimento fu un’epoca di rinascita e di un massiccio sconvolgimento culturale.  Artisti di tutti i tipi nell’Europa occidentale divennero più consapevoli del passato classico e del mondo al di là degli stretti confini della teologia medioevale.  La  Musica fu nondimeno influenzata dalla generale ricettività alle nuove idee.

 

Per tutte le forme artistiche, musica inclusa, il Rinascimento segnò la rinascita dell’umanesimo e un risveglio delle attività culturali fine a se stesse.  Le innovazioni musicali si svilupparono velocemente, facilitate dall’avvento della musica stampata e conseguentemente lo sviluppo della teoria e pratica musicali furono similmente spinte in avanti. Questo periodo copre l’ultima metàdel quindicesimo secolo e il sedicesimo secolo, inclusi.  Con il Rinascimento emersero più complicate e vaste strutture armoniche e contrappuntali.  Sebbene le forme musicali impiegate siano ancora per la maggior parte liturgiche, il tardo Rinascimento fa vedere un grande aumento della raffinatezza delle composizioni strumentali, così come l’emersione di madrigali mondani, lavori drammatici e le prime opere.

 

Molti di questi cambiamenti furono sperimentati con la musica di compositori francesi-fiamminghi tra cui Johannes Ockeghem, Guillaume Dufay e Josquin des Prez.  Il periodo culminò nella musica di Giovanni Palestrina, Claudio Monteverdi, William Byrd, Roland de Lassus, e molti altri, nello stesso modo in cui gli stili musicali si diffusero attraverso l’Europa.

 

Il Madrigale fu uno delle più influenti e più popolari forme di musica durante il Rinascimento. Consisteva in una composizione per molte voci ed era generalmente senza accompagnamento. Il testo usualmente seguiva temi amorosi o pastorali (mondani nel contenuto piuttosto che religiosi).  Il compositore Lassus scrisse qualcosa come 150 madrigals, che sono altamente espressivi nelle loro forti ritmiche e drammatici cambiamenti di tono.  Fu l’abile uso, da parte di Palestrina, del madrigale mondano come base di molti dei suoi lavori sacri che diede alla sua musica il carattere di unicità.

 

Il Periodo Barocco (1600–1750)

 

La musica del periodo Barocco (1600-1750) fu caratterizzata da vastità di proporzioni, un ricco contrappunto, grande splendore e una linea melodica molto ornamentata. C’è un allontanamento dalla severità della musica Medioevale e del Primo Rinascimento con un’enfasi nell’uso del grande canto e del colore strumentale.  La musica mondana è ora altrettanto in evidenza quanto la musica liturgica.

 

La rivolta del sedicesimo secolo contro la polifonia del Rinascimento fece sorgere un’enfasi nel carattere delle voci individuali e degli strumenti e inoltre nell’uso dell’armonia nella composizione.  L’uso dei vecchi modi della Chiesa dalle tonalità di maggiore e minore come basi della composizione. Le principali forme di scrittura vocale del periodo includevano l’opera, l’oratorio e la cantata; le scritture strumentali includevano la sonata, il concerto e l’overture. Alcune tarde forme barocche furono la fuga, il preludio corale e la toccata, una forma libera per strumenti a tastiera.

 

Il periodo Barocco può essere diviso in Primo Barocco (1600-1680) e Tardo Barocco (1680-1750).

 

 

 

 

 

 

 

Il Primo Barocco

La figura più importante nel Primo Barocco fu il compositore italiano Claudio Monteverdi.  Trasformò la musica attraverso il suo ingegnoso sviluppo delle forme tradizionali.  In particolare, lo stile drammatico dei suoi madrigali (composizioni vocali) preannuncia la cantata solista e il recitativo operistico (uno stile di canto che assomiglia al discorso) del periodo Tardo Barocco.  Monteverdi fu anche il primo significativo compositore d’opera.

 

Altra musica che fiorì durante questo periodo fu la musica per organo da chiesa. Il compositore olandese Jan Sweelinck ha sperimentato un numero di forme, inclusa la fuga, che influenzarono fortemente Bach.  Un altro musicista guida fu Dietrich Buxtehude, la cui fama inspirò Bach a camminare per duecento miglia proprio per sentirlo suonare.

 

 

 

Il Tardo Barocco

Il più grande retaggio tramandato dal periodo Tardo Barocco fu la sua enorme ricchezza di opere (come il Serse di Handel) e oratori, (due dei più grandi furono La Passione di S. Matteo di Bach e il magnifico Messiah di Haendel).  Sono forse questi due oratori che più caratterizzano il senso di opulenza e e splendore associati  con quel periodo. Altri principali contributi musicali del Tardo Barocco furono varie forme di danza, come il minuetto, il gigue, il courante, l’allemanda e la sarabanda. Queste danze riflettevano movimenti che erano ornamentali, la qual cosa era un’altra caratteristica chiave di questo particolare periodo della storia della musica.

 

Il concerto grosso; la forma strumentale chiave del Tardo Barocco, rifletteva il contrasto tra due gruppi di strumenti: uno era un piccolo corpo di solisti d’archi, noto come il concertino, concertato, o concertante; l’altro gruppo, noto come il ripieno, formava la più estesa sezione di archi. I due gruppi si avvicendavano l’uno con l’altro o, a volte, suonavano insieme. Alcuni dei più grandi concerti grossi sono quelli di Corelli, J.S. Bach e Handel. Fu da queste prime forme di concerto che si svilupparono i successivi concerti Classici e Romantici.

 

Il Periodo Classico (1750-1820)

 

Come nel caso del Rinascimento, le difficoltà con la terminologia sorgono ancora con l’etichetta “classico”.  Si riferisce ad un periodo di tempo, un particolare stile musicale, un atteggiamento estetico, uno standard ideale, o una norma instaurata?  D’altra parte, il termine fu preso in prestito dalle arti visive della stessa epoca ed è scomodo quando applicato alla musica visto che non c’erano modelli riconosciuti dell’antichità classica che i compositori potessero imitare.  Una piena comprensione del termine dipende dalla chiara concezione del termine "romantico", dato che i due si trovano ai poli opposti.  Ciascuno rappresenta un insieme di ideali artistici che è stato in opposizione all’altro da quando entrambi furono riconosciuti dai primi scrittori Greci.  Come è stato notato, gli antichi Greci seguaci di Apollo instaurarono l’ideale di classicismo,As has been noted, the ancient Greek followers of Apollo established the ideal of classicism, mentre il culto di Dioniso produceva il prototipo del Romanticismo.  Una miscela delle due qualità ha prevalso attraverso tutte le testimonianze storiche, con prima l’una e poi l’altra in supremazia.  Quindi ci sono state molte epoche "classiche" e molte epoche "romantiche", ma le etichette si devono riferire più specificatamente all’ultima metà del diciottesimo secolo e al diciannovesimo secolo, rispettivamente, perché questi periodi rappresentano più vividamente i due temperamenti.

 

Basato sugli ideali dell’antica Grecia e Roma, il periodo Classico ha accentuato l’importanza della simmetria e della forma nelle arti.  In musica, l’elaborata ornamentazione del Tardo Barocco ha ceduto il passo ad una nuova semplicità ed eleganza.  Il contenuto emozionale era ancora presente, ma non gli è stato mai permesso di oscurare la chiarezza e la struttura formale della musica.

 

Il periodo Classico è stato chiamato "l’Era d’Oro della Musica" perché è stato in questo periodo che le principali forme di musica Classica, la sinfonia, il concerto, la sonata, ed il quartetto d’archi, furono pienamente valorizzati.

 

Durante l’epoca Classica, nuove idee si formarono e si sparpagliarono ovunque nel mondo occidentale. La Rivoluzione Americana (1773 – Boston Tea Party) e la Rivoluzione Francese (1792) mostrarono che la gente di poco conto del mondo non aveva nessuna intenzione di essere calpestata, e la Rivoluzione Industriale permise un trasferimento di potere dalla nobiltà alla borghesia, che controllava le miniere e le fabbriche.

 

L’ambiente sociale e politico durante gli ultimi anni del diciottesimo secolo costituì duramente una messa a punto per una discreta e composta epoca Classica, in vista dei trionfanti spiriti rivoluzionari e degli antagonismi coloniali. Il movimento rivoluzionario ebbe un diretto effetto sulla musica nel fatto che “la musica per le masse” divenne un nuovo ideale, musica che piaceva direttamente ad un vasto numero di gente semplice che era stata preventivamente esclusa dai divertimenti di corte.  Il risultato di tutto ciò fu una moltitudine di opportunità per i compositori.  Non solo essi potevano avere le loro tradizionali occuazioni come servitori di vari nobili che servivano come loro padroni, ma essi potevano anche fare un buon numero di performance dal vivo, eseguendo i propri lavori in concerti pubblici, una innovazione di quel tempo.

 

I pensatori dell’epoca Classica disprezzavano la complessità e il dettaglio.  Preferivano la bellezza nella semplicità e nella forma.  L’epoca Classica rappresentò un regresso all’antica Grecia e Roma, come suggerisce la seguente definizione.

 

Classicismo – tradizione storica o atteggiamento estetico basato sull’arte della Grecia e quando usato in riferimento ad un atteggiamento estetico, il Classicismo richiede quelle caratteristiche normalmente associate con l’arte antica, l’armonia, la chiarezza, il contenimento, l’universalità e l’idealismo.

 

Nella musica, il grande periodo Classico sorse nel tardo diciottesimo secolo e fu dominato da compositori dell’area di lingua tedesca: Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart, Christoph Gluck ed il giovane Ludwig van Beethoven.  La loro musica è ricercata, raffinata e melodica.  Nella loro epoca la musica strumentale diventò più importante della musica vocale per la prima volta nella storia.  Un intenso interesse nella musica di tal genere e nella forma regolarizzata "Classica" portò alla standardizzazione delle orchestre sinfoniche, delle orchestre da camera, nelle varie forme compositive.  Questa epoca culminò nella musica del primo Ludwig van Beethoven.

 

 

Elementi stilistici del Periodo Classico

 

Per la prima volta nella storia della musica, la musica strumentale diventò più importante della musica vocale.  L’orchestra e i gruppi da camera, come il quartetto d’archi, il trio e il quintetto, ed il piano trio diventarono standardizzati e rimpiazzarono le eterogenee sonate per trio ed altri ensemble del periodo barocco.  La duplice e triplice organizzazione di base del metro rimase inalterata, ma i pattern ritmici che tendevano verso una maggiore regolarità e semplicità diventarono la regola, producendo “la tirannia della linea di barra” che avrebbe prevalso per più di un secolo.

 

La melodia tendeva ad essere più motivata, armoniosa ed epigrammatica, in contrasto con lo stile esteso e metaforico di molte melodie barocche.  L’armonia era seconda soltanto alla melodia come elemento focale.  I pattern armonici che stabilivano chiaramente il centro tonale diventarono la legge corrente.

 

Come reazione contro l’intricata polifonia del periodo Barocco, il tessuto omofonico dominato dalla melodia, diventò la norma, ma i pattern di accompagnamento differirono da quelli del primo Barocco, quando la monodia sostenuta dagli accordi prolungati era lo stile prevalente.  Nel tardo diciottesimo secolo, rappresentazioni come il basso di Alberti (forma di accompagnamento consistente in accordi interrotti) e raccordi ritmicamente rafforzati formarono il tipico modello di tessuto musicale.  Il contrappunto fu conservato in alcune forme, comnque, e riacquistò importanza particolarmente nelle sezioni di sviluppo delle sonate.

La struttura formale, un aspetto definitivo dello stile Classico, fu caratterizzata dalla chiarezza e dalla semplicità. Le forme sezionali (create dal contrasto e dalla ripetizione di materiali tematici, tonalità e tessuti ), variazioni, ed il nuovo principio di sviluppo (frammentazione, espansione e variazioni sul tema) diventarono la norma ufficiale.  Phrases of musical material became shorter and more clearly demarcated as well as more balanced and regular.  Anche un nuovo concetto di contrasto dinamico contribuì alla chiarezza formale.  Sfumando da forte a piano o viceversa, ha fornito un drammatico mezzo di costruzione verso un culmine espressivo.  L’orchestrazione e la strumentazione furono intimamente associate alle variazioni dinamiche e nella musica orchestrale apparse un maggiore contrasto di colore e varietà, anche se l’insieme risultava più standardizzato di un tempo.

 

 

Il Periodo Romantico (1790-1910)

 

 

Romanticismo:  attitudine o orientamento intellettuale che caratterizzò molti lavori di letteratura, pittura, musica, architettura, critica e storiografia nella civilizzazione occidentale durante un periodo che copriva dal tardo diciottesimo secolo fino a metà del diciannovesimo.  Il Romanticismo può essere visto come un rifiuto delle regole di ordine, calma, armonia, equilibrio, idealizzazione e razionalità che tipizzarono l’epoca Classica in generale e soprattutto il Neoclassicismo del tardo diciottesimo secolo.  Fu anche fino ad un certo punto una reazione contro l’Illuminismo e, in generale, contro il razionalismo e il materialismo fisicodel diciottesimo secolo. Il Romanticismo diede risalto all’individuo, al soggetto, all’irrazionale, all’immaginazione, al personale, allo spontaneo, all’emozione, al sogno e al trascendente.

 

Il Romanticismo musicale fu contrassegnato dall’accento sull’originalità e sull’individualità, sull’espressione delle emozioni personali e inoltre sulla libertà e sperimentazione della forma.  Ludwig van Beethoven e Franz Schubert collegarono i periodi Classico e Romantico, per un un po’ le loro tecniche musicali formali furono basicamente classiche, poi il loro sentimento intensamente personale della loro musica e il loro uso di elementi programmatici fornì un importante modello per i compositori romantici del diciannovesimo secolo.

 

Le possibilità della capacità espressiva drammatica in musica furono aumentate sia dall’espansione e perfezione del repertorio strumentale sia dalla creazione di nuove forme musicali, come il lied, il notturno, l’intermezzo, il capriccio, il preludio e la mazurca. Gli spiriti Romantici spesso trovavano ispirazione nei testi poetici, nelle leggende, nelle storie folcloristiche, e il collegamento delle parole e della musica o programmaticamente o attraverso quelle forme quali l’overture da concerto e la musica incidentale, è un’altra caratteristica distintiva della musica Romantica.

 

Tra gli atteggiamenti caratteristici del Romanticismo c’erano i seguenti: un approfondito apprezzamento delle bellezze della natura; una generale esaltazione dell’emozione sulla ragione e dei sensi sull’intelletto; un mutamento nella considerazione di sé e un più elevato esame della personalità umana e i suoi stati d’animo e potenzialità mentali; una inquietudine con il genio, l’eroe e la figura eccezionale in genere e una concentrazione sulle sue passioni e intimi affanni; una nuova vista dell’artista come un creatore estremamente individuale, il cui spirito creativo è più importante della stretta aderenza alle leggi formali e procedure tradizionali; un risalto sull’immaginazione come un passaggio verso l’esperienza trascendente e la verità spirituale; un interesse ossessivo nella cultura folcloristica, nelle origini culturali nazionali ed etniche e nell’epoca medioevale; e una predilezione per l’esotico, il remoto, il misterioso, il soprannaturale, l’occulto, il mostruoso, il malato e perfino il satanico.

 

I principali compositori della prima fase del Romanticismo furono Hector Berlioz, Frédéric Chopin, Felix Mendelssohn e Franz Liszt.  Questi compositori spinsero gli strumenti orchestrali verso i loro limiti di espressività, ingrandirono il vocabolario armonico per sfruttare il pieno raggio d’azione delle scale cromatiche ed esplorarono la connessione della strumentazione con la voce umana. La fase intermedia del Romanticismo musicale è rappresentata da quelle figure come Antonín Dvorák, Edvard Grieg e Peter Ilich Tchaikovsky.  Gli sforzi romantici di esprimere una particolare caratteristica nazionale attraverso la musica fu manifestata nei lavori dei Cechi Antonín Dvorák e Bedrich Smetana e in vari compositori Russi, Francesi e Scandinavi.

 

Il Periodo Romantico può essere diviso in due sotto-periodi: il Primo Periodo Romantico e il Tardo Periodo Romantico.

 

 

Il Primo Periodo Romantico

Nel Primo Periodo Romantico il concerto emerse come una delle principali forme del programma concertistico.  L’uso di un solista ha caratterizzato lo spirito Romantico di un’autoespressione individuale.  Nel concerto Romantico, il contrasto dinamico poteva essere portato agli estremi, con la delicatezza di uno strumento solista bilanciato dal pieno suono di un’orchestra. Anche dal punto di vista della performance, il concerto era un esempio dell’epoca dello spirito Romantico.  Come risultato, l’abilità e la tecnica diventarono così importanti come il contenuto e la forma musicali.

 

 

Il Tardo Periodo Romantico

Il Tardo Periodo Romantico vide il fiorire in musica dell’auto-espressione.  In modo speciale ciò fu evidente nella musica di Tchaikovsky, che rifletteva il tumulto interiore e l’angoscia della sua vita.  Molti compositori sentirono dal momento in cui Wagner morì, il Romanticismo aveva raggiunto i suoi limiti d’espressione.  Verso la fine del Tardo Periodo Romantico, molti nuovi e diversi stili di musica cominciarono ad emergere, in modo particolare il nazionalismo di compositori come Sibelius ed Elgar e l’impressionismo di Debussy e Ravel.

 

Il Periodo Romantico preannunciato negli ultimi lavori (per esempio i quartetti d’archi, le sinfonie e le sonate per pianoforte) di Ludwig van Beethoven culmina nell’"Impressionismo" (Debussy, Ravel, etc.), una tendenza transitoria che, con le innovazioni delle sinfonie di Gustav Mahler, forma l’inizio della musica del ventesimo secolo.

 

 

 

 

Il Ventesimo Secolo

 

Impressionismo: uno dei movimenti più importanti, prima in pittura e poi, più tardi, in musica, che si sviluppò principalmente in Francia durante il tardo diciannovesimo secolo ele prime decadi del ventesimo.

 

La più evidente caratteristica dell’Impressionismo fu il tentativo di registrare accuratamente e oggettivamente la realtà visiva nei termini di transitori effetti di luce e colore.  I principali pittori impressionisti furono Claude Monet, Pierre Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Berthe Morisot, Armand Guillaumin e Frédéric Bazille, che lavorarono insieme, influenzandosi l’un l’altro, e si esibivano insieme.

 

Si pensa spesso che l’Impressionismo musicale si rifaccia ad una sottile fragilità, un’amorfa passivitàto e ad una vaga musica di stati d’animo.  Una più accurata caratterizzazione della musica impressionista includerebbe include la repressione e lo sminuire, una qualità statica ed un effetto colorato che risulta provocatoriamente dal fascino del compositore verso il puro suono come un fine bello e misterioso di per sé.  Tecnicamente queste caratteristiche risultano attraverso un uso statico dell’armonia, la tonalità ambigua, la mancanza di un preciso contrasto formale e di una guida verso la ritmica, l’uso di una confusa distinzione tra la melodia e l’accompagnamento.  Sebbene l’Impressionismo sia stato considerato un movimento lontano dagli eccessi del Romanticismo, le sorgenti di molte delle sue caratteristiche possono essere trovate nei lavori di compositori che sono anche considerati i precursori Romantici dell’Espressionismo, ad esempio Franz Liszt e Richard Wagner.

 

Claude Debussy dalla Francia fu probabilmente il più importante compositore del periodo Impressionista, che durò approssimativamente dal 1880 fino alla fine del secolo.  Il compositore Impressionista provava a descrivere scene e ad evocare stati d’animo con l’uso di ricche armonie ed un’ampia paletta di timbri.  Nessun compositore aveva mai curato i colori dell’orchestra con altrettanta finezza.  Naturalmente ciò è anche dovuto dal suo uso dell’armonia, della melodia e del ritmo, ma l’impressione dominante del lavoro di è concentrata sul suo uso degli strumenti orchestrali per creare luci e ombre.  I lavori che sono d’esempio della sua tecnica sono Prélude à l'Après-midi d'un Faune (Prelude per il Pomeriggio di un Fauno, 1894), Notturni (1899) e La Mer (Il Mare, 1905).  Nei Notturni egli usa un coro di donne senza parole come una sezione dell’orchestra, con la funzione di un’altra sorgente di timbri piuttosto che di portatrice di un testo.

 

 

 

Primo Ventesimo Secolo (1900-1930)

Verso la fine del diciannovesimo secolo, il Romanticismo raggiunse i suoi limiti espressivi, la qual cosa è evidente nelle opere di Wagner.  Come risultato, forme di musica diversa e sperimentale cominciarono ad emergere, separandosi dalla corrente principale del Romanticismo.  Queste forme includevano l’impressionismo di Debussy e Ravel e il surrealismo di Satie.  L’enfasi sui ritmi irregolari nel The Rite of Spring di Stravinsky causò la protesta del suo primo pubblico, nel 1913.  Poi seguì la sperimentazione di scale e ritmi di Bartók.  Ma forse il più significativo in termini di influenza duratura fu l’atonale e il seriale approccio di Schoenberg e dei successivi Berg e Webern.

 

Una forma fondamentale di musica che emerse all’inizio del ventesimo secolo fu l’atonalità (nessuna tonalità definita).  Schoenberg definì l’atonalità come un sistema a dodici tonalità e lo sviluppò nella musica seriale.  Il sistema a dodici toni trattava tutte le dodici note della scala cromatica con eguale importanza e nessuna nota poteva essere ripetuta finchè la serie non aveva finito il suo giro.  L’intera serie poteva essere mossa su o giù, invertita o mandata al contrario. Il Serialismo andò un passo avanti e formalizzò l’uso del ritmo e dell’armonia così come quello del tono.

 

Medio Ventesimo Secolo (1930 - 1960)

Durante la metà del ventesimo secolo, la musica si sviluppò in molte differenti direzioni.  Alcuni compositori portarono il sistema “seriale” di Schoenberg verso nuovi limiti.  La nascita del jazz, così come la crescente consapevolezza della musica non occidentale, fornirono un’ispirazione addizionale per molti, mentre altri si avventurarono nella musica elettronica manipolando suoni e rumori registrati su nastro, uno stile noto come musica concreta.  Un’altra strada ancora fu quella della musica "chance”, particolarmente nel lavoro di John Cage, in cui gli elementi di una composizione o di una performance potevano essere determinati dal “lancio dei dadi”.

 

Nel 1930 e nel 1940 molti compositori ritornarono alle forme e alle tecniche del periodo Classico e Barocco.  Questo stile "Neoclassico" fu una reazione al carattere emozionale, drammatico del Romanticismo.  I Neoclassici ritornarono ai passati moelelli come veicolo di espressione delle loro idee.  I Neoclassici scrivevano per piccoli complessi da camera e preferivano un trattamento strettamente saldo del materiale tematico.  Essi non copiarono le forme del diciassettesimo e del diciottesimo secolo, ma presero elementi, come la fuga, e aggiunsero i loro propri moderni ritmi e armonie.  La musica di un compositore come Paul Hindemith in Germania è più vicina alla musica di Mozart, nel suo senso di strumentazione, di quanto non lo fosse verso il Romanticismo o l’Impressionismo.

 

Tardo Ventesimo Secolo (1960 - 2000)

 

Il rapido progresso della tecnologia durante il tardo ventesimo secolo è parzialmente responsabile dell’emergenza di un’ampia varietà di forme musicali.  L’electronica ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della musica, sia classica che popolare, dal 1960 in avanti.  La capacità dei sintetizzatori di generare toni artificiali e suoni attrasse compositori come John Cage, Edgard Varèse e Karlheinz Stockhausen.

 

A partire dal 1970, l’uso di computer, con la loro capacità di memorizzare e riprodurre intere composizioni, scoraggiò le performance dal vivo.  Molti compositori cominciarono a scrivere colonne sonore per film, in cui la precisione della musica computerizzata si addiceva perfettamente.

 

Dal 1960 molti compositori scrivevano lavori per suoni e strumenti elettronici.   Questo fatto, ha successivamente influenzato il compositore nel tentativo di produrre suoni “elettronici” con strumenti standard.  Il risultato è stato una grande estensione delle possibilità sonore degli strumenti occidentali.

 

bottom of page