Nati a Manchester nel 1982, gli Smiths sono stati tra i più importanti cantori delle inquietudini e delle angosce sociali dell’Inghilterra di quel periodo. Grazie al talento dei suoi due uomini più rappresentativi, Morrissey e Johnny Marr, ottennero un grande successo già nel 1984, con il loro omonimo disco d’esordio e con la cospicua serie di 45 giri incisi successivamente in brevissimo tempo. Nacque così un vero e proprio Smiths Style, che si espresse attraverso un pop malinconico e raffinato farcito di testi crudi e dissacranti che divennero l’immagine del disagio di una intera generazione. Gli Smiths continuarono la loro folgorante carriera incidendo dischi di ottimo livello, “The Queen Is Dead” su tutti, fino al 1987, anno del loro scioglimento.
Sulle loro canzoni si è specchiata un'intera generazione.
Ma l’impatto che l’opera musicale (e poetica) degli Smiths ha avuto nella cultura britannica è tuttora tangibile.
Non sono numerose le band che nella storia del rock siano riuscite a creare un legame di stretta appartenenza affettiva e completa identificazione empatica con il proprio pubblico, ancora meno sono stati poi i gruppi in grado di incarnare la complessità di una specifica epoca culturale e storica.
Fu così che nel più controverso eproblematico periodo degli anni Ottanta, la figura dominante e
"paradigmatica"è stata principalmente una: gli Smiths.
L’impatto che l’opera musicale (e poetica) del gruppo ha avuto nella cultura britannica è infatti ancor oggi più che tangibile. Non male per un gruppo che sin dall’inizio della propria carriera non inseguì mai la pretesa di sperimentare il "nuovo", anteponendo all’invenzione di stili inediti la necessità di un "bel canto".
Alla nascita e al successo inarrestabile di questa sorta di "leggenda" è la figura carismatica ed egocentrica del suo cantante, sottilissimo osservatore (e fustigatore) della società inglese (e più in generale umana) nonché sopraffino scrittore "prestato" alla musica.
L’incontro decisivo avviene nel 1982, quando John Martin Maher (che si ribattezzerà in seguito Johnny Marr) bussa alla porta di Morrissey, che gli è stato segnalato da una comune conoscenza.
I due scoprono di essere immersi in un immaginario musicale molto simile e il sodalizio inizia a prendere corpo.
Scelto il nome The Smiths il battesimo live avviene il 4 ottobre 1982,e nel maggio 1983 esce il primo singolo "Hand In Glove", con "Handsome Devil" come lato B, e la band inizia a collezionare partecipazioni di prestigio.
La canzone "Hand In Glove" comincia a suscitare polemiche sempre più rumorose (relative a ipotetici riferimenti di carattere omosessuale) a causa del gioco di parole contenuto nel titolo (volontario?) e per la copertina del disco, che ritrae un uomo nudo fotografato di spalle.
Ma il gruppo prosegue a testa bassa e nell’ottobre dello stesso anno dà alle stampe il bellissimo singolo"This Charming Man"che entra nella Top 30 dei singoli più venduti e fa da traino alla prima fortunata apparizione della band a Top of The Pops.
Dopo anni di innovazioni e sperimentazioni costanti, gli Smiths riscoprono l’inaggirabile necessità di tornare alla semplicità.
Di pari passo la musica assume un piglio più lirico e introspettivo, tratteggiando i contorni sfumati di un microcosmo privato, intriso di fragilità e inconfessabili contraddizioni.
Il grido di libertà e amore negato che promana dai testi di Morrissey(tra i migliori "scrittori" che la musica inglese abbia mai conosciuto), la sua rivendicazione di una diversità (e quindi solitudine) irriducibile,riesce a plasmare l’immaginario di una nuova generazione di adolescenti, di giovani che affidano alla bellezza incorrotta della musica la loro ultima speranza di autentica salvezza guaritrice.