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Nella seconda metà degli anni ’50 e nelle strade di Kingston (la capitale della Giamaica) si muovono gruppi di giovani spesso amanti della violenza, i cosiddetti Rude Boys ("agitatori"), che saranno poi i protagonisti di un numero incredibile di canzoni ska, rocksteady e reggae. La passione dei Rude Boys, era la musica. A distanza di più di un decennio dalla piccola esplosione (anni ’30-’40) del Calypso (la musica originaria dell’isola di Trinidad), che era stato esportato fino negli USA, in Jamaica sono piuttosto popolari il Mento (una musica popolare mischiata ad un sacco di generi, dal gospel al samba al calypso), e il Buru Drumming (dalle forti origini africane), ma a regnare era il Rythm & Blues americano, contornato da Swing e Be Bop.
Ma la maggior parte della gente non poteva permettersi l’acquisto di dischi (per non parlare dei fonografi), e neanche l’entrata ai primi concerti dei famosi artisti americani (tra i più amati c’era ad esempio Fats Domino) che cominciavano ad includere la Jamaica nei loro tour. Fu così che, con l’ausilio di rudimentali e gigantesche casse e giradischi montati su furgoni, personaggi come Tom The Great Sebastian (considerato secondo la leggenda l’inventore dei soundsystem), Sir Coxson Dodd (che anni dopo sarà produttore di ska con la storica Studio One), Duke Reid the Trojan, King Edwards e Duke Vin the Tinkler, lanciarono la moda dei SoundSystem, delle discoteche ambulanti che portarono la musica nelle strade e nei ghetti anche a chi non avrebbe altrimenti potuto permettersela, e che lanciarono una vera e propria epopea che avrebbe segnato moltissimo la vita sociale in Jamaica. Gli operatori di Sound System, i cosiddetti "Selecter", si recavano spesso negli States, per riuscire a catturare singoli rari e le ultime uscite degli artisti più in voga (la competizione tra i diversi Sound era spietata), quand’ecco che, durante i loro viaggi, scoprirono che in USA la musica era cambiata, che il R&B e i suoi artisti erano stati spazzati via dalla nascita del Rock And Roll. 

I Sound System diventano presto la principale e più popolare forma di divertimento della Giamaica, dando vita ad una cruenta lotta per la supremazia tra i vari Sound System Operators.

Con queste discoteche ambulanti, i vari imprenditori-artigiani vedono scoppiare un mercato che si rivelerà particolarmente fruttuoso. Questi personaggi già avevano numerose attività collaterali, grazie alle quali partivano per gli Stati Uniti con lo scopo di acquistare le ultime novità in fatto di dischi per proporle al pubblico dei loro Sound Systems. Chi aveva il disco di maggior successo, si assicurava un costante flusso di pubblico; era normale che lo stesso disco venisse suonato più e più volte nell’arco di una stessa serata.

Chi erano questi Sound System Operators?

Beh, diciamo che c’era un ex poliziotto, proprietario di un negozio di alcolici, dall’abitudine di girare con una pistola infilata nella cintura, che si faceva chiamare a scelta "The Duke" o "The Trojan";c’era un perito elettrotecnico di nome "Lloyd Daley" il cui soprannome era "The Matador", nonché un numero disparato di "Kings", "Lords", "Sirs" per coprire tutti i possibili titoli nobiliari.

Se non il primo in ordine temporale (essendo i primi veri Sound Systems quelli di Tom "The Great" Sebastian, Kelly e quello di "Lord" Koos), il primo ad avere un successo che lo renderà il produttore più importante della musica giamaicana degli anni sessanta è "Clement Seymour Dodd" soprannominato "Coxsone", "Downbeat The Ruler" o, più semplicemente, "Sir".

Lo Ska si caratterizzerà comunque, nei suoi elementi essenziali, soltanto tra il 1962 e il 1963. Un merito particolare all’affrancarsi della musica giamaicana da quella degli Stati Uniti va riconosciuto proprio a "The Prince". Questi, dopo una buona gavetta come "assistente" di Coxsone decide di mettere in piedi il proprio Sound System e le proprie etichette, la "Buster’s Sheck" e la "Wild Bells". The Prince, ogni tanto anche "The Prophet", sforna immediatamente successi. Uno fra tutti la già citata "Oh Carolina". Ma l’elenco è sterminato. Che siano canzoni di artisti prodotti da lui, come "Humpty Dumpty" Monty Morris, "Chubby" di Bunny and Skitter, "Never Never" di Bobby Aitken (fratello del più famoso Laurel) o "Wash Wash" cantata dallo stesso Buster con Derrik Morgan, tutte sono indicate da più parti quali pezzi importantissimi per il corso che di lì a poco avrebbe preso la musica.

E lo stesso Prince Buster, nel retro di una compilation spiega come "Wash Wash" nasca dall’anima, dal Soul, e in effetti questo brano del 1963, vuoi nell’arrangiamento vocale, tipicamente spiritual, vuoi per la ritmica che ricorda parecchio il futuro Rocksteady, si distingue dalle altre composizioni coeve per un diverso "colore". Ad un attento ascoltatore, caratteristiche peculiari dello Ska, come i sax in levare, si trovano per la prima volta in brani prodotti da Buster nel periodo che scorre tra il 1962 e il 1963.

È in questo lasso di tempo che si realizza la completa fusione tra le varie forme di musica che fino ad allora si erano ascoltate in Giamaica, dando origine a quel ritmo così particolare e immediatamente riconoscibile.

L’intera sezione fiati, quando non suona melodia, entra a far parte della ritmica unendosi alla chitarra nel levare. Il pianoforte, oltre a suonare brevi riff, non esegue più "Boogie Woogie" e cade anch'esso ripetitivamente sul levare, mentre il contrabbasso lascia le tipiche linee da RnB per le più spezzettate linee di basso del Calypso.

Il risultato è un ritmo dall’andamento ondeggiante, rotolante, e senza dubbio coinvolgente, la cui peculiarità è un’estrema "flessibilità", potendo passare da solari e spensierate canzonette, a brani strumentali più "cattivi" e ipnotici.

L’ex boxeur non solo ha un ottimo senso della musica e degli affari, ma si serve anche dei migliori musicisti dell’isola, riuniti generalmente sotto il nome di "Prince Buster’s Allstars" e comprendente i musicisti già citati, ai quali si aggiungeranno nel 1964 Lloyd Brevett al contrabbasso, Lloyd Knibbs alla batteria, Jaerome "Jah" Jerry e Bobby Aitken alla chitarra, Val Bennet al sax tenore e Charlie Organaire all’armonica.

Lo Ska si caratterizzerà comunque, nei suoi elementi essenziali, soltanto tra il 1962 e il 1963. Un merito particolare all’affrancarsi della musica giamaicana da quella degli Stati Uniti va riconosciuto proprio a "The Prince". Questi, dopo una buona gavetta come "assistente" di Coxsone decide di mettere in piedi il proprio Sound System e le proprie etichette, la "Buster’s Sheck" e la "Wild Bells". The Prince, ogni tanto anche "The Prophet", sforna immediatamente successi. Uno fra tutti la già citata "Oh Carolina". Ma l’elenco è sterminato. Che siano canzoni di artisti prodotti da lui, come "Humpty Dumpty" Monty Morris, "Chubby" di Bunny and Skitter, "Never Never" di Bobby Aitken (fratello del più famoso Laurel) o "Wash Wash" cantata dallo stesso Buster con Derrik Morgan, tutte sono indicate da più parti quali pezzi importantissimi per il corso che di lì a poco avrebbe preso la musica.

E lo stesso Prince Buster, nel retro di una compilation spiega come "Wash Wash" nasca dall’anima, dal Soul, e in effetti questo brano del 1963, vuoi nell’arrangiamento vocale, tipicamente spiritual, vuoi per la ritmica che ricorda parecchio il futuro Rocksteady, si distingue dalle altre composizioni coeve per un diverso "colore". Ad un attento ascoltatore, caratteristiche peculiari dello Ska, come i sax in levare, si trovano per la prima volta in brani prodotti da Buster nel periodo che scorre tra il 1962 e il 1963.

È in questo lasso di tempo che si realizza la completa fusione tra le varie forme di musica che fino ad allora si erano ascoltate in Giamaica, dando origine a quel ritmo così particolare e immediatamente riconoscibile.

L’intera sezione fiati, quando non suona melodia, entra a far parte della ritmica unendosi alla chitarra nel levare. Il pianoforte, oltre a suonare brevi riff, non esegue più "Boogie Woogie" e cade anch'esso ripetitivamente sul levare, mentre il contrabbasso lascia le tipiche linee da RnB per le più spezzettate linee di basso del Calypso.

Il risultato è un ritmo dall’andamento ondeggiante, rotolante, e senza dubbio coinvolgente, la cui peculiarità è un’estrema "flessibilità", potendo passare da solari e spensierate canzonette, a brani strumentali più "cattivi" e ipnotici.

L’ex boxeur non solo ha un ottimo senso della musica e degli affari, ma si serve anche dei migliori musicisti dell’isola, riuniti generalmente sotto il nome di "Prince Buster’s Allstars" e comprendente i musicisti già citati, ai quali si aggiungeranno nel 1964 Lloyd Brevett al contrabbasso, Lloyd Knibbs alla batteria, Jaerome "Jah" Jerry e Bobby Aitken alla chitarra, Val Bennet al sax tenore e Charlie Organaire all’armonica.

Nel ’68/69 il rocksteady lasciò spazio al reggae, che in quel periodo ebbe un boom di vendite e di successi che diede parecchio filo da torcere all’"elite" del rock di quegli anni, che infatti si affrettò a bollarlo come musica marginale, di nessun valore artistico e, dulcis in fundo, "commerciale" (come se il rock di quel periodo non lo fosse…) E nel ’69, mentre i Maytals vincevano il "Jamaican Summer Competition" con la storica "Sweet and Dandy", e sempre in Jamaica moriva tristemente Don Drummond, in Inghilterra avveniva la nascita del movimento skinhead, che vogliamo puntualizzare, all'origine non erano ne nazisti e tantomeno razzisti. Infatti gli skinheads originali nacquero in Inghilterra dall’incontro tra Rude Boys immigrati in UK dalla Jamaica e una fetta della sottocultura mod, cioè i cosiddetti "hard mods"  che rappresentavano la gioventù proletaria inglese. Questo incontro tra due razze diverse riunite in un’unica sottocultura, che iniziò soprattutto nel South London e nel North West Kent, rimane un’esperienza unica nella storia degli stili giovanili. Del resto l’Inghilterra aveva già una certa attrazione per la musica nera: sebbene avrebbe raggiunto la sua piena maturità solo nella prima metà degli anni ’70, è nel corso degli anni ’60 che iniziò il movimento (ingiustamente poco conosciuto), che verrà definito "Northern Soul".  Insomma in Inghilterra i Mods e i nascenti Skinheads sostennero l’espansione della musica jamaicana. 

Negl'anni a venire lo Ska iniziò pian piano a cedere il passo  al reggae, che fin dagli inizi degli anni '70 riscosse notevole curiosità anche al di fuori della Giamaica, soprattutto dal '73 dopo l'uscita di  "Catch a Fire", il primo disco di Bob Marley, che mosse il primo passo verso quello che diventerà un enorme successo mondiale. Il nuovo ritmo influenza in modo preponderante le produzioni discografiche di ogni nazione. Ogni artista avrà la sua Hit in stile Reggae e nel corso degli anni  Stevie Wonder, Eric Clapton, Billy Ocean, Paul Young e Culture Club proposero canzoni nuove e vecchie cover in chiave reggae durante gli anni '70, ma questo fenomeno si protrarrà anche durante gli anni '80, influenzando cantanti a band come Paul Young e Culture Club. Alla fine del 1978 l’ondata del Punk, un genere che si è trovato per le tematiche di protesta sociale trattate nei testi in sintonia con la musica Reggae di Bob Marley, cominciò a scemare. I musicisti di questi rispettivi generi (Ska e Punk)si rispettavano e si ammiravano, e così, quando un gruppo come i Clash, (capostipiti del movimento punk) iniziò ad inserire i suoni e le melodie del reggae nelle loro canzoni, la simpatia reciproca tra i due movimenti si trasformò in un crossover musicale che fù l'antitesi del ritorno dello Ska, denominato per il periodo lo "Ska Revival" Il ’79 infatti fu l’anno dell’esplosione di questo nuovo sottogenere dello ska, nato "aggiornando" i ritmi caraibici di sempre alla maggiore potenza rabbia e velocità del punk, dopo che il 1978 si era chiuso con gli Specials A.K.A. e i North Invaders che non riuscivano a combinare nulla (i primi erano ovviamente gli Specials, i secondi avrebbero cambiato nome poco dopo chiamandosi Madness, in onore ad una hit di Prince Buster).  

L’interesse dei Punk per la musica giamaicana noi crediamo debba essere posto alla base delle scelte musicali per un personaggio chiave per il "ritorno" dello Ska noto a tutti come Two Tone. Un giovane sdentato di nome Jerry Dammers e altri elementi dei Madness, Selecter e The Beat, tutti appartenenti a classi sociali di basso livello, venivano appunto dall’ambiente Punk/Alternativo. Altri direttamente dalla Giamaica.n Inghilterra, in questo periodo, le majors sono alla ricerca dell’ennesima novità e la trovano nella musica di Drammers e dei suoi ormai mitici Specials. È infatti il vecchio punk/skinhead/anarchico ed ex alcolista teen-ager Jerry che firma un contratto con la Chrisalys per gestire una sottoetichetta, il cui nome è mitico ancor più degli stessi Specials, Two Tone. 

Esordì così il primo 45 giri "Two Tones" uscito nella classica busta in bianco e nero, con il disegno stilizzato di un Peter Tosh in giacca e cravatta nera . Lato A:  Gangsters degli Specials. Lato B (segnato come AA sul centrino del disco) è il pezzo strumentale "Selecter" degli ancora non del tutto formatisi Selecter. Su questa etichetta debuttano anche i Madness, che cantano un inno a Prince Buster in "The Prince". Il business discografico capisce immediatamente l’antifona. Questa rilettura di una musica non più di moda da una quindicina d’anni, dalle andature che ricordano tanto il Reggae, che già al suddetto business aveva fatto guadagnare parecchio, non può che essere un successo. Di lì a poco esplode una vera e propria Skamania. In tutta Europa. Grazie ai gruppi più importanti, nel periodo tra il 1979 e l’’83, le classifiche di tutto il mondo includono singoli dei Madness, degli Specials, dei Selecter, dei Bad Manners, dei Beat, etc etc,, dando di fatto inizio ad una nuova era dello Ska.

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