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I Simple minds fanno parte delle tante band new wave nate con grandi ambizioni sperimentali e arrivate poi ad un pop rock da classifica destinato a perdersi negli anni.

Le sperimentazioni del gruppo, intraprese agli inizi degli anni ’80, hanno rappresentato uno degli apici del filone elettronico della new wave; a questo, dopo il grande successo internazionale del singolo “ Don’t You”, fece seguito una precipitosa discesa.

Nati a Glasgow nel periodo post-punk, i Simple Minds, alla stessa stregua di gruppi paralleli come gli Ultravox iniziarono un percorso musicale elettronico che risentì in modo evidente dell’influenza di David Bowie e dei Kraftwerk. Il loro primo disco “Life In A Day” ed il successivo “Real To Real Cacophony” sono stati la rappresentazione di questo ponte ideale fra il progressive anni ’70 e la sperimentazione techno, ma furono anche un insuccesso commerciale; questo portò la band a pubblicare “Empires And Dance”, disco carico di ritmo anche se con atmosfere decadenti che convinse Peter Gabriel ad utilizzare il gruppo per l’apertura del suo tour. Da questo momento in avanti la ricerca sonora dei Simple Minds si evolse e raggiunse con “New Gold Dream” (1982) la sintesi più alta del suono della cosiddetta “british invasion”. Singoli come “New Gold Dream”, “Promised You A Miracle” e “Hunter And The Hunted” e le accattivanti esibizioni live consacrarono i Simple Minds. Il lavoro successivo “Sparkle in the rain” fu ricco di sonorità nettamente più rock.

Nel 1984 i Simple Minds toccarono l’apice della popolarità con il singolo, composto per una colonna sonora, “Don't You (Forget About Me) ”, parteciparono al Live Aid e pubblicarono “Once Upon A Time”, ma il processo di “americanizzazione” della loro musica li portò verso il declino. Negli anni '90 e 2000 i Simple Minds hanno continuato ad incidere dischi ma con scarsi risultati sia in termini musicali sia in termini di vendite.

I Simple Minds, formatisi a Glasgow nel 1978 da Jim Kerr e dal chitarrista e tastierista Charlie Burchill, furono uno dei gruppi più influenti e amati del neo-romanticismo britannico. Vennero alla luce subito dopo il boom del punk-rock, quando l'industria discografica era alla ricerca di antidoti contro la violenza efferata dei punk. Album come Empires And Dance (1980) o New Gold Dream (1982) sono dei pilastri di quel decennio, e sono in molti a ricordare canzoni come I Travel, Love Song, Promised You A Miracle o la soffice ed eterea Glittering Prize. Negli anni '90 e negli anni 2000 i Simple Minds hanno continuato ad incidere dischi, alcuni anche di ottima fattura, e a fare sold out nei loro concerti, ma non sono mai più riusciti ad ottenere il succeso commerciale come negli anni '80, al contrario di altre grandi band del periodo come  U2, Depeche Mode, Cure e R.E.M.

DALLA SPERIMENTAZIONE AL POP

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