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I R.E.M., la cui sigla, che indica la fase più profonda del sonno, cioè quella in cui si sogna, significa “rapid eye movement”, sono una delle più grandi band di rock alternativo dagli anni ’80 ad oggi. La loro musica ha raggiunto un incredibile successo commerciale, mescolando sonorità tipiche della tradizione americana alla new wave e al pop melodico.

Il gruppo formatosi all'università della Georgia nel 1980 dall’incontro fra il cantante M. Stipe ed il chitarrista P. Buck, si fece immediatamente notare negli ambienti post-punk. L’album di debutto “Murmur” (’83), nonostante la rivista Rolling Stones lo abbia definito il miglior disco della band e fosse ben supportato dalla critica e dalle radio universitarie, non riscosse un gran successo di vendite. Grande apprezzamento da parte della critica, ha avuto anche il secondo lavoro “Reckoning” che si posizionò nella zona medio-alta delle chart statunitensi. Nel 1987 dopo l’uscita di “Fables of the Reconstruction” e “Lifes Rich Pageant” i R.E.M. pubblicarono il loro primo grande successo, “Document” dal quale fu estratto il singolo “The One I Love” che volò in testa alle chart internazionali. Dopo l’uscita di “Green” e un lungo tour, nel 1991 uscì l'album “Out of Time” che ottenne un successo commerciale di proporzioni incredibili. Il disco, infatti, trascinato dal singolo “Losing My Religion”, arrivò al primo posto di tutte le classifiche del mondo e, con 13 milioni di copie vendute, regalò ai R.E.M una fama planetaria. Sull’onda del successo, i due lavori successivi “Automatic for the People” e “Monster” registrarono vendite stratosferiche, nonostante quest’ultimo, dedicato a River Phoenix e Kurt Cobain, rese disorientati i fans storici del gruppo a causa di un rock dai toni quasi sperimentali.

Nel ‘96 dopo il rinnovo del contratto con la Warner Bros. per 80 milioni di dollari, uscì “New adventures in Hi-Fi”, considerato uno dei massimi vertici artistici ed espressivi della band.

Nel 1998 uscì “Up”, il primo album senza Bill Berry alla batteria, che presentò un drastico cambiamento delle sonorità, che risultarono decisamente più sperimentali.

Dal 2001 al 2008 la band ha pubblicato “Reveal” (2001), “Around the Sun” (’04) e “Accelerate” (’08), tre album che non sono riusciti più a ripetere il successo di vendite dei predecessori.

Rimane da segnalare l’impegno sociale dei R.e.m., con partecipazioni ad eventi come The Amnesty International Campaign to Save Darfur e Vote for change organizzato da Springsteen per spingere gli americani a votare contro l'amministrazione Bush.

Tra 1980 e il 1982, a bordo di un furgoncino "Dodge" modello 1975, senza un soldo in tasca, la band guidata da Stipe fa il giro degli States, suonando un po' dovunque gli capiti. Suonano nei luoghi più malfamati del Sud, fino ad esibirsi anche nella base aerea militare di Wichita Falls, in Texas, dove ricevono la dura accoglienza dei marines.

 

Ad ogni modo, nel 1982 arriva la prima uscita discografica del gruppo, dopo il singolo "Radio Free Europe", ed è il disco "Chronic Town", nel quale compaiono già alcuni brani che esprimono lo stile della band, a quel tempo ancora non proprio matura ma già di grande talento.

 

L'album della svolta è "Murmur", il quale arriva esattamente l'anno dopo. È una svolta non solo per Stipe e gli altri, ma per l'intero rock a stelle e strisce. La nota rivista musicale "Rolling Stone" lo consacra immediatamente "disco dell'anno", sopra ai colossi commerciali "Thriller" di Michael Jackson e "Synchronicity" dei Police (di Sting). Il merito non è solo del leader della band, ma anche del talento dei suoi musicisti, come il chitarrista Peter Buck, il bassista Mike Mills, il batterista Bill Berry: tutto si accorda al cantilenare nuovo e assolutamente inimitabile di Michael Stipe. Il mix di acustica ed elettronica, melodia e ritmo, rock e psichedelica è ben riuscito, e brani come "Radio Free Europe", "Pilgrimage" e, soprattutto, "Talk About The Passion", entrano letteralmente nella storia. "Murmur" diventa la pietra angolare della stessa produzione successiva della band di Stipe e, anche, di moltissimo altro indie rock futuro.

 

In "Reckoning", del 1984, cresce la forza espressiva di Stipe, anche se il disco risulta essere inferiore al precedente, pur producendo alcune canzoni di successo. Stesso discorso con il lavoro del 1985, prodotto a Londra da Joe Boyd, dal titolo "Fables Of The Reconstruction", nel quale la band perde un po' della sua originalità, risultando talvolta di maniera. A questo punto, una svolta per i R.E.M è data dall'album "Lifes Rich Pageant", del 1986, che consacra Stipe come dominatore della scena indie e lo lancia come cantore in difesa dell'ambiente, tema che diventa da questo momento quello predominante non solo nelle sue uscite live musicali, ma in tutte le sue apparizioni in pubblico. Impegno sociale, politico ed ambientale sono lo sfondo della canzone più importante dell'album, che in un proprio verso recita: "Uniamoci e costruiamo un nuovo paese". È "Cuyahoga", un vero e proprio inno ecologista, in difesa degli indiani d'America ma anche di tutte le minoranze che devono fare i conti, loro malgrado, con le trascuratezze dell'uomo moderno. È, in pratica, la strada che porterà di lì a poco Stipe a cantare "Fall on me", canzone simbolo e punto di riferimento di tutte le lotte ambientaliste non solo degli anni '80.

 

Intanto, nel 1988, Michael si dà da fare in veste di produttore discografico, interessandosi e finanziando il primo album dello storico gruppo Hugo Largo, nel quale figura anche la sua voce in un paio di brani. Arrivano anche "Document" e "Green", rispettivamente nel 1987 e nel 1988, entrambi album importanti, soprattutto il secondo, nel quale la scelta ambientalista diventa ormai una fede manifesta.

 

Il boom internazionale poi, giunge durante la prima guerra del Golfo, dopo anni e anni di politica e lotte sociali cantate dalla band, con l'album del trionfo mondiale, "Out Of Time", datato 1991. Il disco, forte della famosissima "Losing my religion", numero uno in Usa, vende oltre 15 milioni di copie. Nello stesso album c'è anche il valzer "Shiny Happy People", nel quale Stipe duetta con Kate Pierson dei B-52'S, accompagnato da un videoclip molto amato dal pubblico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'anno dopo, è la volta del cupo e diversissimo album "Automatic For The People", quasi rappresentato in carne dallo stesso cantante e leader della band, magro e pallido e su cui cominciano a cadere alcune dicerie, come quella, vera e confermata dallo stesso Stipe, che lo vuole omosessuale, e l'altra, mai confermata, che lo vedrebbe sieropositivo.

 

Il 1994 è l'anno di "Monster", che vira verso un sound molto più forte, forse influenzato dalla nascente scena grunge, Nirvana su tutti. Verso la fine degli anni '90, complice anche un contratto milionario con la Warner, che promette ottanta milioni a patto di un disco ogni biennio, la band si perde nettamente, anche a causa dell'uscita di scena di un loro punto di riferimento, il batterista Bill Barry. È l'inizio di un declino di qualità e vendite, con album molto al di sotto del loro talento, come "Up", "Reveal" e "Around The Sun". Si arriva così a "Reveal", del 2001, che non riesce a rialzare il livello. Alla batteria c'è Joey Waronker, ma il gruppo ritrova solo vagamente il proprio piglio, come in "The lifting". Stessa cosa per "Around The Sun", del 2004, che ha come singolo "Leaving New York": una ballata alla R.E.M che però non aggiunge nulla di nuovo.

 

Nello stesso anno, alla vigilia delle elezioni presidenziali statunitensi, Michael Stipe partecipa assieme ad altri artisti statunitensi al progetto "Vote for Change", una serie di concerti di informazione per fare da propaganda al candidato democratico John Kerry.

 

Intanto, Stipe si lega al suo compagno, con cui vive da tempo a New York, il fotografo Thomas Dozol.

 

Con "Accelerate", del 2008, la band ritrova una certa energia, interpretando in appena 35 minuti le canzoni più veloci e d'impatto della loro storia.

 

I ritmi, però, rallentano bruscamente con l'ultimo disco "Collapse Into Now", il quale si rivela un fiasco, anche per il tono eccessivamente meditativo. Nel frattempo però, nonostante il declino del gruppo, Michael Stipe è sempre più presente sulla scena mondiale per il suo impegno sociale e ambientale. Inoltre, si dà da fare nel mondo del cinema, producendo film d'autore, tra cui si ricordano "Velvet Goldmine" ed "Essere John Malkovich".

 

È il padrino di Frances Bean Cobain, figlia di Kurt Cobain, suo grande amico, oltre che della cantante ed ex moglie del leader dei Nirvana, Courtney Love.

 

Nel settembre del 2011, a sorpresa arriva l'annuncio dello scioglimento della band, dopo oltre trent'anni di musica insieme. Un commiato sincero, il quale viene accompagnato dall'annuncio di un ultimo disco in uscita per il 15 novembre, dal titolo "Part lies, part heart, part truth, part garbage 1982-2011": un doppio con i migliori successi.

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