I Radiohead, essendo stati gli artefici di un rinnovamento stilistico del rock britannico grazie alla fusione delle visioni futuristiche con la tradizione malinconica e decadente del pop inglese, sono considerati, dal punto di vista artistico e anche per le ultime sperimentazioni di tipo elettronico, uno dei gruppi inglesi anni ’90 meno convenzionali. Alla fine degli anni ‘80 il gruppo On a Friday fondato da T.Yorke e C.Greenwood ottenne, con le ottime performance live, il primo contratto con la EMI che gli impose il cambio di nome in Radiohead, da un pezzo dei Talking Heads. L’album di debutto, “Pablo Honey”, è stato influenzato dal sound di gruppi come gli U2, i R.E.M. e i Joy Division e, grazie a queste sonorità, ebbe un grande successo anche negli Stati Uniti. Il secondo album, The Bends (’95), caratterizzato da atmosfere pop melodiche, consacrò il gruppo come il più “alternativo” al fenomeno del britpop piazzando il singolo “Street Spirit (Fade Out) ”, al quinto posto nel Regno Unito. La fama dei Radiohead crebbe con l’uscita del terzo album caratterizzato da un suono più esteso e dal tema ricorrente dell’alienazione moderna, “OK Computer” (‘97) riconosciuto dalla critica come una delle pietre miliari del rock anni ’90 ed apprezzato dal pubblico per le tematiche molto intimiste e per il clima fra il surreale ed il paranoico. Nel 2000 e 2001, a pochi mesi di distanza uno dall’altro, escono “Kid A” e “Amnesiac”, il primo piuttosto claustrofobico ed il secondo caratterizzato dalla fusione fra elettronica ed art rock. Dopo l’uscita del sesto album, “Hail to the Thief” (2003), che li riportò a sonorità più tradizionali, i Radiohead si sono concessi un lungo periodo di riposo terminato con “In Rainbows” (2007) che è stato commercializzato in una doppia veste: in internet prima e poi nei negozi con una versione denominata discbox integrata da un vinile.
Guidato dall’estro del chitarrista e cantante Thom Yorke (gli altri membri sono Jonny Greenwood, Phil Selway, Colin Greenwood e Ed O’Brien), il quintetto è uno dei nomi più rispettati del panorama mondiale degli ultimi vent’anni. Nati come band prettamente chitarristica sull’onda del grunge, i Radiohead hanno immediatamente riscosso un successo mondiale con il singolo Creep e l’album Pablo Honey, ma la prima svolta è arrivata con The Bends del 1995, in cui la band ha cominciato a sperimentare e a ricercare uno stile più personale. La grande rivoluzione arriva due anni più tardi con Ok Computer, uno degli album più belli degli anni Novanta, capace di unire sperimentazione e immediatezza. I Radiohead diventano delle rockstar planetarie, ma decidono saggiamente di continuare la propria maturazione, finendo per pubblicare tra il 2000 e il 2001, una doppietta che li consacrerà pure come band d’avanguardia. Kid A e Amnesiac sono spesso citati come influenze per decine di band e rappresentano l’apice compositivo dei cinque. Le tre prove successive –Hail To The Thief, In Rainbows e King Of Limbs – li confermano maestri di stile pur senza ulteriori innovazioni degne di nota. Resta immutata la classe cristallina, a cui si aggiunge una manciata di pezzi nuovi eccellenti.