Soprannominato il genio di Minneapolis, Prince è un artista dalla complessa personalità, che ha saputo cambiare i canoni della black music con un sound tutto suo fatto di r’n’b, funky, rock, soul e psichedelia. Grazie all’originale scenografia dei suoi concerti e a uno stile carico di effetti sonori e provocazioni sessuali, Prince è considerato unico nel suo genere.Conobbe il successo internazionale nel 1984 con il disco – film “Purple Rain” al quale seguì un periodo particolarmente prolifico e carico di successi, come “Around A World In A Day” “Parade”, “Sign ‘O’ The Times”, “Love Sexy” e “Batman”. Tra cambi di nome e cali d’ispirazione, la carriera di Prince, dagli anni ‘90 in poi, è stata costellata da alti e bassi ed è durata fino al 21 aprile del 2016, giorno in cui venne trovato morto, in circostanze poco chiare, nella sua casa di Minneapolis. Prince, con il suo originalissimo pop funky rock, è stato una delle più grandi icone musicali degli anni '80
Prince è stato un personaggio assai curioso, molto lontano dalla figura "angelica" ed ambigua di Michael Jackson, decisamente più legato a sentimenti terreni, infinitamente più provocante sul piano sessuale, forse persino più astuto su quello commerciale del suo rivale più diretto. Soprattutto, Prince produce, canta, scrive e suona una musica che pur restando profondamente legata alla tradizione nera ha fatto propri elementi del rock, del funk, del pop, in una miscela urbana, elettrica, nervosa e che, sottilmente, ribadisce constantemente la sua natura nera. Dal vivo poi, Prince assomiglia più a James Brown che non agli artisti neri della black music contemporanea, il suo show è fatto di carne e sudore, è fatto soprattutto di sesso. Sesso che compare senza mascheramenti nelle canzoni, nei gesti, nell' immagine stessa di Prince. "Il sesso è qualcosa che tutti possono capire, è senza limiti" ha detto "ed il messaggio è un messaggio universale, di pace, di unione, di comprensione. È una celebrazione all' amore, e l' amore è divino". Personaggio curioso, che non concede mai interviste e si rifiuta costantemente di farsi fotografare; "principe" di una corte che lo adora e che deve a lui buona parte del successo: da Apollonia, a Morris Day e The Time, a Sheila E. "Non credo di essere un tipo particolarmente strano" sostiene invece Prince "ho delle cose che amo e vivo per quelle. Vivo per la musica innanzitutto".
Prince Rogers Nelson, in arte Prince, era nato il 7 giugno 1958. Cantante, musicista, attore, regista e produttore, il genietto-folletto di Minneapolis (era alto solo 158 centimetri) dalla fine degli anni Settanta aveva frequentato e sapientemente mixato i più svariati generi musicali: dal soul al funk, passando con disinvoltura al jazz, al pop e al rock psichedelico, conquistandosi una folta schiera di fedelissimi fan che seguono ancora oggi ossessivamente le sue gesta, impegni e intemperanze. Nonostante sia stato uno dei primi artisti a vendere musica online, Prince ha avuto sempre un rapporto difficile con Internet e con i social network. L'ultima bizzarria tecnologica dell'artista di Minneapolis risale a luglio di un anno fa, quando decise di dire addio a tutte le piattaforme di musica in streaming - daSpotify e Apple Music, da Pandora a Deezer- per lasciare i suoi dischi solo suTidal, lanciata dal rapper e e produttore Jay Z. Un gesto che conteneva un messaggio chiaro: restare su una piattaforma che si regge sulla filosofia «dagli artisti per gli artisti», in difesa dei loro diritti e compensi. Musicista controcorrente e maniaco del controllo, Prince ha sempre cercato nuovi modi per distribuire la sua musica. Ha venduto dischi in outlet, edicole, ha creato un suo sito in cui ha messo a disposizione gli album e iniziato una comunicazione social con i suoi fan aprendo profili su Twitter, Facebook e Instagram. Durante la piena espansione dei social, Prince improvvisamente e inaspettatamente, gli chiuse tutti, con lo stupore generale dei suoi fans e dei critici musicali