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Caratterizzato dalle ritmiche pesanti e potenti del basso e dalla presenza costante e ossessiva della batteria, questo genere elettronico da ballo subisce le influenze musicali derivanti dalla techno, dal jazz, dall’hip hop, dal soul e dal funky. La Drum and bass, spesso chiamata anche jungle, coinvolge l’ascoltatore in un insieme di emozioni e vibrazioni dovute alle basse frequenze e all’alternanza della velocità del ritmo e delle sonorità coinvolgenti, ricche di sperimentazioni e campionamenti, accompagnate da una partitura di percussioni ereditate dall’hip hop. Nel corso degli anni, la drum and bass ha avuto il merito di riuscire a catalizzare tutti quei richiami stilistici necessari, per diventare una musica di tendenza adatta ad essere suonata nei piccoli club d’elite, piuttosto che nelle grandi discoteche. Il genere ha avuto inizio presso la comunità nera londinese dopo il declino dell’acid house e ha vissuto il suo momento migliore verso la metà degli anni ‘90.

           

 

Il nome, drum’n’bass, chiarisce già tutto: si tratta di basso e batteria portati all’ennesima potenza. Di batterie, ovviamente perlopiù elettroniche, ne vengono assemblate più tracce in ogni brano; e i bassi non sono da meno.

Un sound inizialmente tribale, che si affina con il ricorso alla techno e la diffusione nei canali mainstream su scala mondiale. Il disco monumentale di questo genere è opera di Roni Size, ma non per una questione di anzianità, quanto perché costituisce un punto di non ritorno, un incursione nel pop senza sconfinarci, anzi restando autorale e fedele a tutto il discorso concettuale.

La drum and bass è un forma della musica dance più che altro concepita come genere adatto ai club. Tutte le frequenze sono rappresentate e le sensazioni fisiche non possono essere del tutto interpretate interamente su di una strumentazione audio particolare. Come sembra indicare il proprio nome, il basso è più evidente, più profondo e più pesante rispetto ad altre forme di musica dance, dovuto al fatto che i pezzi drum and bass gli riservano un alto grado. Di conseguenza, le sonorità drum and bass sono talvolta indicate come elementi principali del sound systems, insolitamente pesanti e ricche di basse frequenze.

Ci sono tuttavia degli album concepiti per un ascolto personale. I CD dei mix realizzati da un celebre DJ dal vivo o tramite un elaboratore, sono molto più frequenti, e comporta la creazione di pezzi adepti ad un ascolto in sale. Inoltre, esistono anche dei lavori che non adatti all'ascolto in casa o in automobile, in particolare quelli classificati al genere del Liquid Funk. Il genere rivolge grande attenzione alla linea di basso: profonda, ossessiva e onnipresente, che è considerata più concretamente che astrattamente. Ha anche una sperimentazione considerevole riguardo i diversi timbri che una linea di basso può adottare, particolarmente nel techstep. La linea di basso ritrova la propria origine da numerosi stili, ma la maggior parte del tempo deriva da campionamenti o da sintetizzatori. Le partiture di basso realizzato per mezzo di un basso reale, che sia elettrico, acustico o un contrabasso, sono rare. Quelle campionate sono spesso prese da registrazioni di contrabassi o da loop. Quelle sintetiche sono invece più frequenti.

 

 

 

           

 

GOLDIE – TIMELESS (1995)
Era il 1995 quando il dorato Goldie, produsse per la FRRR Records, il suo debutto sulla lunga distanza, Timeless, considerato ancora oggi non solo un capolavoro ma, come un vero e proprio spartiacque nella storia della musica elettronica. Quello che però convinse i piani alti dell’etichetta a licenziare un disco come Timeless, fu la capacità di tenerli incollati per ventidue minuti esatti, ovvero il tempo della splendida e deliziosa title-track, una vera e propria suite in tre movimenti. Quando il corpo e la mente si nutrono dello stesso cibo.

ADAM F – COLOURS (1997)
Adam F, come Roni Size, è uno di quei junglist per eccellenza: Colours, prodotto nel 1997, mette in campo la furia dei beat, i bassi reggae, il ritmo maniacale ereditato dalla techno, con quel tocco jazz che aleggia in tutte le composizioni. Dietro le tastiere sembra esserci Herbie Hancock, con quella ricerca in equilibrio tra il suono live e digitale, puramente frenetico. Metropolis, è la traccia del disco che riassume al meglio l’andamento e le sonorità dell’intero lavoro.

RONI SIZE – NEW FORMS (1997)
Amato o odiato, Roni Size, assieme a 4Hero, Goldie, Andy C ed una manciata di altri dj e producer, è uno di quegli artisti che ha contribuito alla definizione della drum’n’bass. New Forms, è un disco perfetto: si respira la jungle, il funk ed il jazz, variando a seconda delle sensazioni il sound del super dj marchiato Bristol. New Forms si fa apprezzare a tutto volume ed in spazi con un certo ricambio d’aria.

I CAPOLAVORI DELLA DRUM & BASS

           

 

Roni Size è stato uno dei massimi esponenti della musica jungle londinese. Influenzato soprattutto dalla musica jazz, è entrato a far parte della storia di questo genere con l’album “New Form”, che ha incarnato, perfettamente, l’espressione di quel periodo. Figlio di immigrati giamaicani, è cresciuto a Bristol. Dopo aver fatto parte di alcuni sound system locali, fonda la label Full Cycle Records con Krust, Suv e DJ Die. Nel 1997, insieme ad altri musicisti (Dynamite MC, Onallee e DJ Jrust) fonda i Reprazent, collettivo dub. Nel 1997 vince con il suo gruppo anche il Mercury Prize per New Forms. 

           

 

Goldie, oltre ad essere uno dei precursori del genere, è stato l’artista che ha maggiormente contribuito a rendere popolare la drum and bass. Famoso dj di tendenza e proprietario dell’etichetta discografica Metalheadz, nella quale ospiterà le migliori produzioni jungle del periodo, Goldie ha interpretato questa musica come un’evoluzione sonora e comunicativa della black

music, sfornando dischi di ottima fattura, come lo straordinario “Timeless”, nei quali la jungle agiva come contorno al funk, al soul e all’hip hop insieme ad alcuni frammenti di rock e techno.

           

 

I 4 Hero sono stati il gruppo che, per primo, ha contaminato la jungle, nata come genere esclusivamente elettronico, con una varietà di suoni derivanti da altri stili musicali. I loro album “Parallel Universe” e “Two Pages” hanno rivoluzionato l’universo drum and bass.

           

 

Formati da due dj’s della scena londinese, i Grooveriders sono stati insieme ai 4 Hero coloro che hanno rivoluzionato la musica jungle arricchendola di un suono più cerebrale e raffinato. Il loro unico lavoro “Mysteries Of Funk”, ricco di intense atmosfere e di suoni vibranti ed incalzanti, sarà considerato uno dei più interessanti album del genere drum and bass

           

 

Si chiama "Jungle", ed è un misto di house, reggae e rap, sue dirette antenate. Il risultato poi dipende dalle combinazioni che il dj sceglie durante le serate. Sono ammessi pezzi combinati tra loro di rap e soul, ambient o techno. Caratteristica imprescindibile è la presenza del basso. Per quanto riguarda le droghe abbinate a questo genere, l'ecstasy è sicuramente quella più usata anche se fortunatamente  il problema è stato meno drammatico rispetto alla techno,  probabilmente perchè la jungle mescolando  più tipologie musicali, spesso in antitesi tra di loro, non richiede l'uso del "trip" a tutti i costi. 

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