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Quando l'heavy metal non è solo potenza e aggressività, ma anche tecnica stratosferica e qualità imbarazzante per chi, belluinamente, bolla il genere musicale in questione come pura confusione. Per carità, ci sono dei Signori Musicisti che potrebbero storcere il naso dinnanzi a tale becerità. Naturalmente i primi autorizzati a farlo sarebbero i Dream Theater, gruppo progressive metal statunitense, fondato nel 1985 a Boston da John Petrucci, Mike Portnoy e John Myung. Nati inizialmente con il moniker Majesty, i Dream Theater divennero una delle band progressive di maggior successo commerciale degli anni novanta, ampliando e sviluppando i concetti di gruppi antesignani del genere quali Fates Warning e Queensrÿche e rendendo il prog metal molto più tecnico e complesso. La band rimase celebre negli anni grazie anche alla qualità dei suoi componenti, molto apprezzata, e ai progetti esterni a cui presero parte. Un esempio di ciò è il chitarrista John Petrucci. Il primo nucleo storico sorge dall'incontro del chitarrista John Peter Petrucci e dell'amico bassista John Ro Myung con il batterista Mike Portnoy avvenuto nel Berklee College of Music di Boston, scuola musicale che i tre frequentavano. Vennero invitati a far parte della formazione anche Kevin Moore alle tastiere e Chris Collins,alla voce: nacquero così, nel 1985, gli allora Majesty. Successivamente il gruppo dovette cambiare nome per motivi di copyright -esisteva già un gruppo jazz in California di nome 'Majesty'- e sostituì anche il cantante, a causa di ricorrenti dissapori fra lo stesso Collins e gli altri membri del gruppo. Il nuovo nome, Dream Theater, fu tratto da quello di un cinema di Monterrey in California, e l'idea di dare questa denominazione alla band venne al padre di Portnoy. Charlie Dominici entrò a far parte del gruppo come cantante nel 1988. Con lui la band registrò, l'anno successivo, When Dream and Day Unite, per l'etichetta Mechanic Records, con cui la band aveva firmato un sostanzioso contratto il 23 giugno 1988. Si tratta di un album chiaramente ispirato all'opera di gruppi come Rush e Queensrÿche, entrambi noti per aver tentato di unire in una soluzione originale e coerente elementi hard rock, heavy metal e progressive; rispetto a questi esempi, tuttavia, il sound dei Dream Theater appare più estremo ed intriso di arrangiamenti sinfonici e di melodie dai richiami classicheggianti. Tra i brani dell'album d'esordio del gruppo sono in particolare da ricordare il brano d'apertura A Fortune in Lies, poi divenuta un cavallo di battaglia delle esibizioni live del gruppo; The Ytse Jam [Majesty letto al contrario], altro brano-simbolo del gruppo, che richiama YYZ dall'album Moving Pictures dei Rush, dal punto di vista musicale; Only a matter of time [con il suo intermezzo neo-classicheggiante]. BIO: JOHN PETRUCCI, MIKE PORTNOY.


Dopo alcuni concerti a sostegno di When Dream and Day Unite, la band si rese conto che neanche Charlie Dominici era adatto a ricoprire il ruolo di cantante e frontman. Dopo quasi due anni di estenuanti ricerche, nel 1990 vengono contattati dal canadese Kevin James LaBrie, in seguito chiamato James per non confonderlo con il tastierista Kevin Moore, che dopo un'audizione sostituì Dominici. Prima di pubblicare l'album successivo, la band cambiò etichetta abbandonando la Mechanic Records che era fallita in favore dell'Atlantic Records. Nel 1992 i Dream Theater incisero un album fondamentale per la loro storia e per la storia della musica in generale: Images and Words. Questo album viene considerato il primo esempio di progressive metal in senso compiuto, nonché uno dei dischi heavy metal più rappresentativi degli anni novanta. La band dimostra come sia possibile fondere in modo perfetto tecnica, songwriting, atmosfera ed immagini che parlano attraverso le note, senza perdere di vista con eccessivi virtuosismi lo scopo stesso della canzone. La grande sfida dei Dream Theater è stata quella di unire le caratteristiche della musica progressive creando nello stesso tempo brani orecchiabili e diretti. Lo stile di Images and Words, in seguito elaborato dal gruppo in tutti i lavori successivi, è una rilettura in chiave metal moderno del rock progressivo; il riferimento è soprattutto al progressive classico degli anni '70 [Yes, King Crimson, Pink Floyd] ma ci sono punti di contatto evidenti anche con esperienze successive [dai Rush al neoprogressive di gruppi come Marillion o IQ]. La stessa struttura dei brani rivela l'intento abbastanza evidente del gruppo di riferirsi al progressive: già in Images and Words quasi tutti i pezzi sono suite articolate, con temi ricorrenti e divagazioni strumentali. Nel 1993 fu pubblicato il primo album live del gruppo, Live at the Marquee, registrato nel famoso locale di Londra. L'anno successivo fu pubblicato Awake; rispetto al precedente, l'album ha tinte più forti, dure, oscure, sempre in chiave evidentemente progressive. Forse ancora più che nei precedenti lavori, con Awake emerge il virtuosismo tecnico come uno dei tratti distintivi dello stile del gruppo. Awake fu inizialmente accolto in modo tiepido dal pubblico e dalla critica, che non vi ritrovò molti degli elementi che avevano decretato il successo di Images and Words; a posteriori, molti sostengono invece che si tratti di una pietra miliare nella carriera della band e una prova della loro capacità di innovazione. La pubblicazione di Awake coincise con l'uscita dalla band di Kevin Moore, tastierista del gruppo, a causa di incomprensioni musicali con gli altri membri della band. A sostituire Moore fu chiamato Derek Sherinian, col quale i Dream Theater incisero nel 1995 l'EP A Change of Seasons; le partiture di tastiera erano comunque state scritte da Moore, nonostante il nuovo tastierista abbia apportato qualche modifica. A Change of Seasons è anche il titolo del primo brano dell'album, una suite di 23 minuti a cui il gruppo aveva iniziato a lavorare nel 1989, rielaborandola attraverso gli anni. Oltre alla title track l'EP comprende alcune cover live di famosi gruppi hard rock [Deep Purple, Led Zeppelin], rock [Queen] e progressive [Pink Floyd, Genesis] registrate nel gennaio del 1995 al Ronnie Scott's Jazz Club.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 1997 è il momento di Falling Into Infinity, album secondo molti di stampo leggermente più commerciale rispetto ai precedenti: la casa produttrice impedì infatti la realizzazione di un doppio CD e molti dei pezzi scritti per l'album dovettero aspettare diversi anni per vedere la luce. Questo album non ha riscosso grandi responsi da parte dei fan più integralisti della band che vedono nel lavoro una sorta di tradimento della band verso le proprie attitudini musicali. Brani come 'You Not Me' e 'Burning My Soul' vengono registrati in versioni diverse da come erano stati concepiti originariamente, a causa delle pressioni ricevute dalla casa discografica. In particolare il secondo brano conteneva una sezione strumentale, che è poi diventata 'Hell's Kitchen'. Nel 1998 esce il doppio live Once In a Livetime. Parte della responsabilità per lo scarso successo del disco è forse da attribuirsi anche alla produzione portata avanti da Kevin Shirley. Dopo un anno dedicato ai numerosi progetti personali, i Dream Theater ritornano con un concept album, Scenes from a Memory, che vede alle tastiere il nuovo elemento Jordan Rudess, subentrato a Derek Sherinian subito dopo il tour del 1998. L'album si presenta come un concept e la storia narrata ha come filo conduttore una vicenda di amore finita in tragedia nella New York degli anni '20. La storia è presentata, come il titolo suggerisce, come proseguo della suite Metropolis, part I 'The Miracle And The Sleeper' contenuta in 'Images and Words'. Anche musicalmente parlando il gruppo attinge a piene mani dalle sonorità di quell'album, seppur con un approccio musicale maggiormente modernizzato e con un sound più attuale. Da segnalare 'Strange Déjà Vu', le strumentali 'Overture 1928' e 'The Dance of Eternity', la ballata 'One Last Time' e l'epica 'Home'; ma il brano che più ha colpito i fan è 'The Spirit Carries On', ballata di stampo Pinkfloydiano che, oltre ad un assolo considerato tra i più belli di Petrucci, vede addirittura la presenza di un coro gospel nel ritornello finale. Successivamente all'uscita dell'album il gruppo pubblica un triplo cd live, Live Scenes from New York. Dopo un'attesa di tre anni, nel 2002, viene pubblicato Six Degrees of Inner Turbulence, un doppio album contenente nel secondo disco il brano che da il titolo all'intero lavoro, una suite di quarantadue minuti dai notevoli colori che alterna parti più melodiche e leggere a telluriche accelerazioni thrash metal, intermezzi progressive rock di stampo settantiano ed ispirate aperture symphonic rock; nel primo disco, invece, sono presenti la thrash-oriented 'The Glass Prison', dedicata al fondatore degli Alcolisti Anonimi, e canzoni più progressive ma con uno stile atipico per il gruppo, sicuramente più duro.

 

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