Dopo un decennio di dance pop, gli anni novanta ci risvegliarono, dal torpore, riportando in voga la disco music degli anni settanta, con opportuni cambiamenti. Questo fu il periodo in cui l'industria investì maggiormente sulle produzioni musicali di artisti e gruppi dediti particolarmente a brani da discoteca. L'impulso e lo sviluppo furono talmente forti da creare una differenziazione di discoteche in base alle musiche che venivano scelte per essere riprodotte nei locali.
Nei primi anni ‘90 il genere protagonista è la House Music: C&C Music Factory conGonna make you sweat (Everybody dance now) , Inner City con Good life e Big Fun , Lil Louis con French Kiss , Crystal Waters con Gypsy Woman , FPI Projectcon Rich in Paradise e Snap con The Power sono gli esponenti internazionali più di rilievo. Questo nuovo genere si distingue dalla classica produzione di brani ballabili sia per la maggiore qualità degli arrangiamenti che per i testi (per la quasi totalità in lingua inglese) poco spensierati. Nello stesso periodo emerge e si contrappone alla House Music il genere “Techno“, caratterizzato da un numero di battiti per minuto (BPM) maggiore e più aggressivo; pietre miliari sono senz’altro “The House of God” di DHS,“Pull Over” di Speedy Jay e “Night in Motion” di Cubik. Il genere “Eurodance“, o come viene chiamato in Italia “commerciale” è ancora quasi del tutto in fase embrionale ma l’enorme successo che ottiene Twenty 4 Seven nel 1990 con “I Can’t Stand It” non lascia dubbi sul potenziale del filone (che dominerà infatti incontrastato sia nel 1993 che nel 1994).
L’anno 1991 è quindi caratterizzato da notevolissimi successi Techno o House, ma molto poco commerciali; uno dei pochi successi di produzione italiana che rientrano in questa classe è Rockin’ Romance di Joy Salinas. L’anno che segna il cambio di tendenza è il 1992. È infatti di quest’anno un titolo che ancora oggi viene preso ad emblema di tutta la musica dance degli anni novanta: Rhythm is a Dancer degli Snap. Il brano, si distingue per la forte melodicità sia della musica che del testo ed ancora oggi del tutto attuale. altri successi sono “Please Don’t Go” di Double U, Dur Dur D’Etre Bebèdi Jordy e “Because The Night” di Co.Ro. insieme a Taleesa: le sonorità non sono particolarmente curate ma i ritornelli hanno fatto epoca. Nell’ agosto del 1992 i Daturacon YERBA DEL DIABLO centrano pienamente il loro sound. Il disco arriva in fretta in vetta alle classifiche di vendita e alla fine dell’anno regalerà ai Datura il loro primo disco d’oro con oltre 100.000 copie vendute..
Il 1993 è l’anno che più si distingue per la qualità dei prodotti lanciati in pista e che non a caso sono indelebilmente rimasti nel ricordo collettivo; questo è l’anno più in equilibrio tra i vari generi: c’è la giusta dose di House, di Techno e di Eurodance. I maggiori successi sono: “Show me Love” di Robin S, “What is Love” di Haddaway, “All that She Wants” degli Ace Of Base, “Mr. Vain” dei Culture Beat, “More and More” diCaptain Hollywood Project, “No Limit” dei 2 Unlimited. Nell’autunno del 1993 arriva il primo album dei Datura che porta lo stesso nome del singolo che lo precede: ETERNITY. L’album di esordio sarà un grande successo con oltre 40.000 copie vendute solo in Italia.
Il 1994 è l’anno del decennio novanta più produttivo, proprio come lo era stato il 1978per gli anni 70, e si continua con la dance più radiofonica. Anche questa volta il contagio è totale: la musica euro house radiofonica influenza artisti e gruppi che normalmente non appartengono al filone; è il caso degli Snap (con “Welcome to tomorrow”), degli Afrika Bambaataa (con “Pupunanny”) e di Elton John che insieme aRu Paul riedita la sua “Don’t Go Breakin’ my heart”. Le produzioni più notevoli sono diLa Bouche (“Sweet dreams”), 2 Brothers on the 4th floor ( “Never Alone” e “Dreams” ),Dr. Alban (“Look Who’s talking”), Reel 2 Real (“I Like To Move It”), 20 Fingers (con la censurata “Short Dick Man” ). Il 1994 è soprattutto anche l’anno delle produzioni italiane: i progetti come Corona ( “The rhythm of the night”, cantata da Jenny B ), Ice Mc (“Think About the Way”,“It’s A Rainy Day“,“Take Away The Colour”, la cui voce è quella di una giovane Alexia ), DaBlitz ( “Let Me Be” , “Take My Way”, “Stay with me” e “Movin’ On”), Aladino (che si servirà della voce di Taleesa, nel medesimo periodo anche solista) e Whigfield ( “Saturday Night” ), domineranno incontrastati le classifiche di tutta Europa e oltre. È di quest’anno anche l’ultimo grande successo dance di Spagna: “Lady Madonna”. Si assiste quindi ad un lungo periodo di grande omologazione sonora, soprattutto nei prodotti provenienti da Italia e Germania. I Jestofunk lanciano con la voce di Ce Ce Rogers “Can We Live”, Todd Terry remixa “Missing” degli Everything but the girl, due pezzi espressamente House dell’anno 1994, ma che si confermeranno poi come due grandi successi di genere del decennio.
Il 1995 è l’anno in cui prendono piede sottogeneri come l’happy-hardcore e la rave che influenzano la dance per tutto il 1995: caratteristica peculiare di quest’anno è infatti l’aumento nella musica da ballare delle BPM, battute per minuto, le canzoni sono molto veloci, ricordiamo: KK - I Let You Go, Club House feat. Carl - Nowhere Land, Captain Hollywood Project - Flying High, Happyman - Love Is You e tantissime altre. Ed è anche l’anno della rivincita del genere House: dopo due anni consacrati alla musica dance , l’inizio della seconda metà degli anni novanta produrrà pezzi entrati nella storia e che non smettono, nemmeno oggi, di assolvere alla loro funzione di riempipista: The Bucketheads con “the Bomb-this sound fall into my mind” , Gusto con “Disco’s Revenge”, Strike con “You sure do”, Dana Dawson con “3 is Family” e De’Lacy con“Hideaway” e l’indovinatissimo remix di “The return of the space cowboy” perJamiroquai ad opera di David Morales marcano indelebilmente la storia della musica House da Club. L’anno successivo non è da meno: si ricorda il disco di Sandy B,”Make the world go round” (remixata anche nel 2002 dai Deep Dish), grande hit house anche oltre oceano, Boris Duglosh con “Keep Pushin’” e 5Am con “Heaven” .
Nel 1996 un artista italiano stravolge il mercato mondiale della dance. Inventando un nuovo sotto-genere della techno, la “Dream”, Robert Miles lancia la hit mondiale “Children” (e a seguire gli altri successi “Fable” (1996) e “One & One” (1997)) che venderà in tutto la bellezza di 14 milioni di dischi in pochi mesi. Il suo sound è un mix di sonorità puramente elettroniche unite a suoni acustici (riprodotti utilizzando comunque synth e generatori sonori) come pianoforti, flauti e violini. Altre canzoni Dream sono Celebrate the Love e Dream di Zhi Vago, Gigi D’Agostino - My Dimension e tante altre. La dance commerciale si fa nuovamente da parte per lasciare posto a quella che molti chiamarono “Progressive” che seguirà anche nel 1997. Segue così un nuovo periodo di clubbing in cui il disco cantato quasi scompare lasciando spazio a melodie struggenti e sonorità che poi saranno in Europa assimilate alla “Trance“. Le hit del periodo sono firmate da artisti come Mauro Picotto (che vedremo sotto il nome di R.A.F. by Picotto con “Bakerloo Symphony” e a seguire “Ocean Whisphers”), Mario Più, BBE (con “Seven Day and one week”, grandissima Hit Europea progressive di fine 1996), e infine Gigi D’Agostino. Durante questo anno si hanno anche sprazzi di musica non solo orientata alla progressive: basti pensare al progetto Gala ,che segnerà gran parte della dance della seconda metà degli anni ‘90 con pezzi come “Everyone else inside” (1996), “Freed froom desire” (1996), “Come into my life” (1997), “Let a boy cry” (1997), o aLivin’Joy (progetto che curava anche altri come Alex Party o Lies In A Box) che quell’anno ci regalava “Don’t stop movin’”.
La svolta successiva si ha nel 1997 (non prima di un altro grande successo, del progetto Blackwood, “Ride on the rhythm”), anno in cui l’uso massiccio di campionatori porta alla ribalta quelli che diventeranno mostri sacri della dance mondiale, come i francesi Daft Punk (”Around the world”) e l’inglese Norman Cook, in arte Fatboy Slim. Già noti nel mondo dei club da anni per la prima volta le loro produzioni diventano radiofoniche e conquistano il mercato. Nel 1997 e nel 1998 segue così una nuova ondata di dance-pop: le bpm sono più lente e il genere comincia lentamente a trasformarsi nella nuova dance che sfocierà nel 1999 e ad inizio millennio Sono evidenti le differenze anche all’interno degli stessi gruppi, il caso più eclatante è quello dei Datura che da canzoni techno di inizio decennio (Yerba del Diablo per esempio) e hit di metà decennio come The 7th Hallucination, Angeli Domini, Infinity (fatta con un altro importantissimo gruppo degli anni ‘90, gli U.S.U.R.A.) cambiano sonorità in dischi come Sign e Voo-doo Believe che riscuoteranno comunque molto successo Altri dischi di successo sono “Barbie girl” dei danesi Aqua,”Feel it” di The Tamperer feat. Maya(Fargetta e Farolfi, il successone del 1998 che ha venduto 1.000.000 di copie inInghilterra) “Restless” di Neja, “Elisir” di Gigi D’Agostino, “Up & Down” degli spagnoliVengaboys ed in seguito “Blue” degli Eiffel 65 già noti diversi anni prima come Bliss Team, ma che trovano ora il successo mondiale vendendo milioni di copie e facendo concerti in tutto il pianeta.
La musica dance ammalia anche grandi artisti di fama internazionale: un esempio lampante è Cher che grazie a Believe (1998) torna ad essere una delle cantanti più famose del mondo e ritorna a vendere dischi a palate.