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Come pochissime altre band al mondo i Depeche Mode hanno dominato le scene per tre decenni consecutivi diventando i maggiori rappresentanti della musica elettronica contemporanea.

Pionieri del synthopop e creatori di un suono ancora oggi inconfondibile, hanno dapprima contribuito allo sviluppo della nuova pop dance degli anni ‘80 con le orecchiabili canzoni dell’album “Speck And Spell” per poi periodicamente evolversi verso sonorità più curate e complesse che li hanno portati a produrre nel corso del tempo capolavori come “Black Celebration” nel 1986, “Violator” del 1990 e “Ultra” nel 1997.

I Depeche Mode esordirono nel panorama musicale alla fine del 1980 partecipando ad una compilation di gruppi emergenti (alcuni da lì a poco diventati famosi come i Soft Cell, The The e i Blancmange) con il brano “Photographic”. La loro nascita è però del 1977 a Basildon, nell’Essex ad est di Londra dall’incontro di Andrew Fletcher, Vince Clark e Martin Gore che fondarono i “ Composition of sound”, nome cambiato qualche mese dopo in “Depeche Mode” quando si unì a loro la calda voce di Dave Gahan. Da qui in avanti il gruppo abbandonerà definitivamente gli strumenti acustici per dedicarsi esclusivamente ai sintetizzatori e alla musica elettronica con riferimento nei primi lavori alla musica dei Kraftwerk. Il successo riscosso durante le esibizioni live convinse i Depeche a cercare una casa discografica e nel 1981, sotto la guida del produttore Daniel Miller, pubblicarono i singoli “Dreaming of me” e “New Life” che ebbero un buon successo commerciale e a cui seguì il singolo “Just can’t get enough” che si piazzò all’ottavo posto nelle charts. Finalmente nell’ottobre del 1981 uscì il primo disco “ Speak and Spell”, scritto quasi interamente da Vince Clark, con un sound decisamente disco. A causa della vita on the road, provocata dal grande successo e dalla difficoltà di inserimento nelle regole dello show business Vince Clark abbandonò il gruppo (fondò prima gli Yazoo e poi gli Erasure) e da qui il compositore diventò Martin Gore. Nel 1982 uscì il secondo album “ A Broken Flame” e i Depeche, grazie a un’inserzione, trovarono il tastierista Alan Wilder che entrò a far parte del gruppo  prima nelle esibizioni live e nei video, poi dal 1983 a pieno titolo.

Da qui in avanti e con questa formazione i Depeche Mode sfornarono un disco all’anno fino al 1990.

La fase elettro-pop si concluse con il disco “ Construction Time Again” e con la successiva raccolta pubblicata nel 1985.

Infatti, nel 1986 con l’uscita di “Black Celebration” la musica del gruppo subì una svolta che caratterizzò tutta la produzione successiva, la voce di Gahan diventò oscura, le atmosfere e le sonorità virarono verso il dark. Il video di supporto fu girato dal regista e fotografo olandese Anton Corbijn che da qui iniziò una lunghissima collaborazione con la band sotto le più diverse  forme (foto, video, libri…). Nel 1987 uscì “Music for the masses” con il quale i Depeche Mode consacrarono il loro successo anche in America con un gigantesco concerto  a Pasadena a cui seguì il disco e il video “101”.

Con l’uscita del disco “Violator”, contenente splendidi singoli come “Personal Jesus” e “Enjoy the silence”, le chitarre elettriche, oltre alle solite tastiere e alle percussioni elettroniche, diventarono parte fondamentale del suono della band. Durante il tour mondiale di Violator, i Depeche entrarono in un periodo di crisi dovuto essenzialmente ai problemi di droga di Dave Gahan,  rallentando così l’uscita dei dischi (uno ogni quattro anni), infatti,  il successivo “ Songs of Faith and Devotion uscì nel ’93.

Da qui in avanti iniziò un periodo buio per la band e soprattutto per Dave Gahan che arrivò ad un tentativo di suicidio ed ad un’overdose di eroina dalla quale fu salvato per miracolo.

Nel ’95 il tastierista Alan Wilder lasciò il gruppo che però  piano piano riuscì a rimettersi in piedi e ad incidere nel ’97 “ Ultra”, disco ricco di sonorità  anni ’80 cupe e ossessive, che ottenne un enorme successo commerciale.

A causa delle condizioni precarie di Gahan al  disco però non seguì un tour fino all’anno dopo in cui fu pubblicato il doppio cd di raccolta “ Singles 86-98”. Da  questo momento i Depeche sono nuovamente in piena forma e nel 2001 pubblicarono “ Exciter” seguito da un favoloso tour mondiale, a cui seguirono due lavori, nel 2003, da solisti di Gahan (Paper Monsters) e Gore (Counterfeit #2).

Il gruppo, oramai inossidabile, nel 2005 pubblicò “ Playing the Angel”, ricco di nuovi stimoli e nuove idee, seguito da un enorme tour di 124 date.

Lo stile dei Depeche Mode è resistito negli anni, sopravvivendo alle tante crisi tra i componenti del gruppo e al tentativo di suicidio di Gahan, grazie anche alla capacità di coniugare il successo commerciale con un’elevata qualità artistica. La loro mescolanza di generi e l’evoluzione musicale della band hanno fatto sì che il sound proposto ancora oggi dai Depeche, malgrado ricco di sonorità anni ’80, sia ancora fresco e pieno di vitalità.

 

 

 

 

 

 

DEPECHE MODE IN CONCERT

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